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Dimissioni portavoce Lollobrigida, posizione irrecuperabile: non trovata nessuna parentela con la Meloni

ROMA- “Vi annuncio che Paolo Signorelli ha deciso di dimettersi da portavoce del ministro Lollobrigida. Sì, lo so che Paolo Signorelli sono io, ma sono abituato a fare il portavoce, ormai parlo così”, Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ha comunicato il passo indietro. “Paolo Signorelli lo fa per non danneggiare il governo, ma soprattutto per non farsi menare da Crosetto” ha aggiunto l’ormai ex collaboratore dell’esponente di FdI e cognato di Giorgia Meloni.

La situazione di Signorelli si era compromessa quando, dopo un’inchiesta di Repubblica, erano emerse sue chat con il defunto narcos ed estremista di destra Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, contenenti frasi antisemite e lodi ai neofascisti. Venerdì scorso, Signorelli si era autosospeso. “Eppure sembrava che le cose andassero meglio – si mormora ora nei corridoi di Palazzo – soprattutto perché, dopo le elezioni, le lodi ai neofascisti non sembravano più tanto gravi, anzi… eppure…”.
Eppure, secondo indiscrezioni, la posizione dell’amico di Diabolik sarebbe apparsa irrecuperabile dopo il fallimento dell’ultimo tentativo di difesa compiuto nella notte in extremis: la verifica dell’albero genealogico di Signorelli.
L’intero organico del Ministero è stato infatti messo al lavoro sulla ricerca urgente di una parentela di Signorelli con Giorgia Meloni, unico elemento capace di scagionarlo e di far attivare subito la Premier sul suo caso. “Tutti hanno vagliato con attenzione ogni ramo, ogni foglia, ogni radice dell’albero genealogico delle famiglie Meloni e Signorelli – d’altronde, si trattava pur sempre di lavoratori del Ministero dell’Agricoltura” riferisce una simpatica fonte anonima “ma non si è trovato nulla, nessuna parentela, nessuna affinità, niente di niente. È lì che Signorelli ha dovuto gettare la spugna e si è arreso al suo destino”.

Alla luce delle dimissioni, la risposta di Lollobrigida di ieri al giornalista che gli poneva una domanda sul futuro del suo staff addetto alla comunicazione, “È in cerca di lavoro?”, assume un significato diverso: il ministro gli stava effettivamente chiedendo se volesse andare a lavorare per lui, anche se in modo peculiare.
Per tutti gli interessati, il numero da chiamare a ore pasti è il +3934378194999 (e solo se il pasto non include derivati da insetti).

Stefano Pisani

(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box)

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