Nonostante il chiaro risultato del sondaggio che chiedeva di scongiurare quest’eventualità – è stato l’unico 100% mai ottenuto dal Movimento – Beppe Grillo, in un raro gesto di autoritarismo, si è disinteressato della decisione assunta dagli iscritti e ha preso i comandi del Carro dei Vincitori. La decisione, però, ha avuto esiti nefasti.
“Belin, non è stata colpa mia!” Così Beppe Grillo si difende con grande maturità dall’accusa di aver abbandonato a sé stesso il veicolo poi rovinosamente precipitato in un burrone.
Le prime risultanze dell’inchiesta dimostrerebbero, invece, una gravissima serie di imprudenze e negligenze all’origine della tragedia: dal sovraffollamento del carro alla scelta dissennata di un percorso irto di pericoli chiaramente segnalati ma ignorati con incosciente arroganza, passando per un utilizzo esasperato dell’app di navigazione RenziGoHome, che ha fatto sì che il guidatore di turno non guardasse più la strada ma solo il proprio smartphone, anzi telefono intelligente, dato che l’aggettivo smart e tutte le parole renziane e straniere sono state abolite da una bellicosa parte dei passeggeri al momento della partenza per i festeggiamenti.
Un ruolo importante lo ha avuto senz’altro lo stesso sistema di guida del carro, costruito in modo da poter essere condotto a destra e sinistra contemporaneamente, ma ai problemi strutturali si sono aggiunti gli errori umani. Sono infatti state ignorate le più elementari regole di sicurezza concernenti la condotta del conducente, a cominciare da quella che imporrebbe di individuarne uno e lasciarlo lavorare senza distrazioni: è emerso invece che si siano disputati la guida molti soggetti, dei quali uno non arrivava ai pedali, un altro era palesemente ubriaco, alcuni premevano freno e acceleratore insieme a causa degli ingombranti anfibi mentre altri tentavano di scegliere il pilota, il percorso, l’alimentazione del mezzo e le regole per espellere i passeggeri con una improvvisata consultazione online.
In una situazione così caotica, Grillo, secondo le sue stesse parole, si è posto alla guida con intenti positivi: “Uscire dal pantano della vecchia politica e schiacciare i poteri forti, cominciando da questi tre pedali del cazzo!“. Approfittando dell’apatico dopo sbornia di Salvini e della confusione della rissa a bordo, ha preso la barra guidando su sentieri impervi e vietati da segnali morti, morti, morti, inerpicandosi finché non si è accorto che tutto sommato di guidare non gliene è mai importato davvero. Di fronte alla prospettiva di assumersi una responsabilità, ha fatto ciò che chiunque col suo senso etico e politico avrebbe fatto: si è lanciato fuori dal mezzo sgangherato ed è tornato tranquillamente alla sua vita di slogan e proclami, mentre l’intero carro dei vincitori si schiantava nel burrone tra urla e vaffa.
Con grande senso dello Stato, il Presidente del Consiglio ha ritirato le proprie dimissioni e preme per nuove elezioni, prima che partano le operazioni di recupero degli sventurati vincitori.
Rosaria Libera Greco
NOTA: Per rileggere gli avvenimenti precedenti: https://www.lercio.it/guidi-di-pancia-tu-porti-solo-ruspe-rissa-grillo-salvini-per-la-guida-del-carro-dei-vincitori/