Bollicine (MO) – Prima gli italiani!, Uno vale Uno, E se voti NO non cambia mai nulla!, Fanno tanto i comunisti e poi hanno la barca a vela!, Donna nana tutta tana! Quante volte avrete sentito o letto questi celebri slogan pubblicitari; ebbene voi forse non lo sapete ma sono tutti frutto della stessa mente vulcanica: quella di Testo Armandi, creativo di belle speranze dell’agenzia YMMM (Your Mind My Money) ora al centro di una vicenda che ha destato molta preoccupazione anche tra chi, da anni, è ormai abituato a lavorare senza percepire un euro di stipendio.
Sembra, infatti, che a causa di un errore dell’Ufficio contabilità, che gli ha computato una pausa respiro in meno di quelle effettivamente usufruite da Testo, il giovane aspirante vice apprendista copywriter e assistant slave art director abbia ricevuto un pagamento in visibilità superiore a quello che effettivamente gli spettava. L’agenzia ha quindi chiesto ad Armandi di restituirle l’importo in eccesso.
“Questo disguido non ci voleva!” – ci rivela un affranto Armandi – “Mi ero fatto un sacco di progetti. Stasera volevo portare una ragazza in pizzeria a vedere gli altri mangiare!”
Non è al momento ancora chiaro con quali modalità si svolgerà la restituzione della retribuzione ingiustamente elargita. “Obbligheremo Testo a fare qualche ora di straordinario non visibilizzato, una volta finita la sua giornata lavorativa di 16 ore” – è una delle idee prese in considerazione da Tommaso Geffersoni, boss della YMMM – “oppure per un mese sarà lui a dare visibilità a noi, invece del contrario. Avremmo potuto retribuirlo al prossimo stipendio con un importo di visibilità diminuito, ma non siamo degli approfittatori e capiamo le necessità di un nostro dipendente di sognare di avere una vita migliore anche se non sarà mai in grado di conquistarla“.
Intanto Testo non si perde d’animo e per fare colpo sulla ragazza ha in mente un nuovo espediente: “La inviterò nel ripostiglio che condivido con altri tre creativi per mostrarle la mia collezione di voucher. Ora che li aboliscono diventeranno una preziosa rarità!“
Augusto Rasori