Celiba (TO) – Una bimba che si intrufola nella stanza dove il papà sta lavorando, mandando in vacca il collegamento con la BBC: di fronte a questa scenetta, quasi tutti abbiamo sorriso inteneriti, essenzialmente perché la piccola disturbatrice non era nostra figlia. Certo, qualcuno ha provato ad obiettare che i bambini non dovrebbero interferire con il lavoro dei genitori, ma è stato rapidamente e seccamente ridotto al silenzio dai tanti paladini della famiglia pronti a pontificare su ciò che gli altri dovrebbero fare delle loro vite.
Tra questi c’era anche Don Agostino Borgia, parroco di Sant’Alessandro VI, ben noto per le sue omelie ricche di richiami alla bellezza della genitorialità ed esortazioni ad accogliere con gioia il dono della vita. C’era, perché la sua reazione di domenica scorsa, quando durante la messa una bimbetta grassoccia con le treccine in disordine e la felpa con gli orsetti ha caracollato fino all’altare cantilenando “Papino mi scappa pupú”, non è stata molto gioiosa. Sulle prime ha tentato di ignorare la fastidiosa presenza, poi ha spinto via la marmocchia senza neppure guardarla, mentre una donna scarmigliata sbucava a quattro zampe dalla sacrestia bloccando un altro bimbo nel girello.
Tutti e ventidue i fedeli presenti hanno cominciato a ridere e rumoreggiare, con grande imbarazzo del sacerdote, che ha continuato a dire messa, interrompendosi solo quando ha notato che due seminaristi avevano preso per mano la bambina e la stavano guidando fuori dalla chiesa. A quel punto ha lasciato a metà la preghiera eucaristica ed è andato a recuperare la pargola, per riaffidarla subito alla misteriosa donna ancora gattoni.
Il prete ha poi provato a riprendere la messa, ma ormai i fedeli e i seminaristi erano troppo impegnati a chiedere particolari sulla donna e i due bambini, mentre un chierichetto si lasciava andare ad una scena di stizzosa gelosia. Al povero Don Agostino non è rimasto che sospendere la funzione e dare appuntamento ai devoti alla messa del pomeriggio. Alla quale, però, non si è presentato. Si è poi appreso che il sacerdote ha chiesto di essere trasferito in un’altra diocesi insieme alla compagna e ai figli, ma pare che la Curia abbia difficoltà ad esaudirlo a causa delle due condizioni poste: una tata in gamba e totale assenza di preti e seminaristi troppo interessati ai bambini.
Rosaria Libera Greco