[DAGLIELARJEELING] Il merito della scoperta va al filologo indiano di origini italiane Rembrano Rusgnacco, esperto di fama mondiale in sanscrito, autoerotismo e angurie disidratate.
Il Dottor Rusgnacco ha svolto un meticoloso lavoro all’università di Daglielarjeeling, coordinando ricerche in tutti i musei, siti archeologici, biblioteche e bordelli di tutto il subcontinente indiano. Mosso da una inestinguibile sete di sapere e da una incontenibile voglia di trombare, da tempo cercava risposte alla fondamentale domanda: “Perché esistono posizioni erotiche nel Kamasutra se io, in primis, sono anni che non ho una ragazza con cui praticarle?”.
Mettendo insieme notazioni presenti in antiche copie del Kamasutra, rilievi in pietra su edifici storici e videocassette soft-core si è giunti a una scoperta che pochi si sarebbero aspettati: l’esistenza di un prequel dell’antico testo “Kāma Sūtra”. La recente pubblicazione dello studio sembra piuttosto attendibile ed ha ottenuto il plauso di cultori delle dottrine sessuali orientali come Alberto Angela e Papa Bergoglio.
Purtroppo ancora non è stata rinvenuta copia dell’opera, ma la documentazione indiretta riporta alcuni stralci del testo originale. Ad esempio la descrizione di diverse posizioni utili ad attrarre a sé la potenziale partner. Posizioni tra cui “L’uomo che sporge il gomito dal finestrino della Jaguar”, “Il marcantonio con carta di credito esibita al barman”, “Il palestrato che esce dall’acqua con esaltazione del pacco in costume” e “La rivelazione della parentela con Osho Rajneesh“.
Altri elementi riportati e presumibilmente presenti nel testo originale sono una serie di suggerimenti finali che fungono da introduzione per la lettura e l’applicazione pratica del testo successivo: lavarsi il minimo indispensabile, avere un organo genitale e ultimo, ma non per importanza, presentarsi all’appuntamento concordato.
Il risultato del Rusgnacco ha portato una ventata di euforia e ottimismo nel mondo accademico indiano e mondiale, e tantissimi altri ricercatori e docenti lo stanno aiutando nell’ampliare questa ricerca mossi, ne siamo certi, soltanto dalla mera curiosità scientifica.
Mattia F. Pappalardo