Contagio (SO) – Sta commuovendo il web la storia di una mamma che abita in un piccolo paesino portuale della costa sondriese. La signora Luana, nel disperato tentativo di rendere popolare il figlio, il piccolo Milo Vanauti, ha compiuto un gesto da vera madre coraggio: ha fatto credere che il suo bambino fosse affetto da tutte le malattie esantematiche perché venisse invitato ai morbillo-party organizzati dai genitori della scuola. In questo modo, avrebbe potuto far coltivare nuove amicizie al figlio e dedicare il pomeriggio a sé stessa.
Milo infatti frequenta la quarta elementare presso l’istituto omni-incomprensivo Gava & Montanari, ma non è mai riuscito a integrarsi in classe, forse perché la sua famiglia è di origini umili, di quelle che ancora vaccinano i figli, mentre quasi tutti i suoi compagni sono figli di no-vax super informati e con titoli accademici di rilievo, dall’Università della Vita a quella della Strada. Durante l’estate la signora Luana aveva notato che il gruppo WhatsApp delle mamme “Burioni in fiamme terza C” era in fibrillazione per il nuovo anno scolastico: i bambini avrebbero dovuto esibire il libretto vaccinale per essere ammessi a scuola, ma quasi nessuno risultava in regola. Il piccolo Milo così sarebbe stato ancora più emarginato, perché invece aveva fatto tutte le vaccinazioni: “Io lavoro tutto il giorno, tiro il carrello, scarico la frutta dentro nel verziere, non ho tempo di informarmi su Internet e mi sono fidata del mio medico”. La povera Luana era affranta, ma quando una mamma in chat aveva chiesto se qualcuno conosceva bambini con malattie esantematiche per far contagiare il figlio, evitando così le pericolosissima vaccinazioni, aveva avuto un’illuminazione: avrebbe fatto credere che Milo era malato!
A quel punto la donna ha cominciato dal morbillo: con un Uniposca rosso ha cosparso Milo di puntini in tutto il corpo, dicendogli che se li teneva per 3 giorni e avrebbe saltato la scuola, gli avrebbero regalato la rarissima serie completa a fumetti in edizione limitata del suo cartone preferito Pimpa e Armando si uniscono alla jihad per combattere gli infedeli. Poi ha mandato una foto del bambino in chat, dicendo a tutte le mamme che il bambino aveva preso il morbillo. Milo in quei giorni è diventato il bambino più popolare della classe: tutti i compagni volevano invitarlo a casa, contendendosi la sua presenza con l’offerta di patatine, bibite, Playstation e marijuana. Dopo qualche giorno dalla fine del morbillo la mamma ha simulato la rosolia: le crosticine della varicella sono state invece riprodotte usando dei pezzettini di pongo, mentre per la pertosse ha costretto il piccolo Milo a mangiare pezzetti di peperoncino Trinidad Scorpion, che lo facevano tossire e lacrimare, nonché cagare colate di lava il giorno dopo. Quindi è tornata all’Uniposca per la scarlattina, pellagra e scorbuto e poi ha proseguito per la quinta, la sesta e la settima malattia – questa se l’era inventata di sana pianta facendosi prendere troppo la mano, ma tra le mamme informate non se n’era accorta nessuna.
Proprio verso la fine però è arrivata la doccia fredda: una mattina Luana , disegnando i puntini rossi col pennarello sul corpo del figlio, per distrazione si è sporcata inavvertitamente sulle mani e sul viso, dettaglio che non passò inosservato. Arrivata a casa di un compagno di classe di Milo per l’ennesimo morbo-party, le esantemiche mamme presenti hanno notato immediatamente le macchie rosse sulla donna e le hanno chiesto cosa avesse, visto che in chat aveva dichiarato “io ho fatto tutte le malattie e sono ancora qui, non c’è nessuna emergenza, abbasso Big Pharma, Lorenzin merda!”. La donna ha provato a negare l’evidenza ma le mamme stavolta non ci sono cascate: “Sei vaccinata come noi, non mentire, non puoi avere due volte la varicella, a patto che esista!”. L’immunità di gregge alle sue menzogne aveva funzionato ancora una volta e alla fine è stata costretta a mostrare il libretto delle vaccinazioni tra il disprezzo dei presenti.
Luana ha provato a spiegare le ragioni del suo inganno: “Ok lo ammetto, ho fatto i vaccini, ma se lo lascio tutto il giorno davanti alla tv mi diventa autistico comunque, in fondo non è questo quello che volete scongiurare?”
Andrea Michielotto & Vittorio Lattanzi