Brigittagiovanni (UK) – Non è sopravvissuto alla luna di miele il matrimonio dell’avvenente Susanna Silvestro con se stessa, nonostante una convinvenza prematrimoniale che era durata quarant’anni. “Sposarsi è diverso – riconosce oggi Susanna – fino a quando si trattava semplicemente di condividere lo stesso tetto, ma senza un vincolo vero e proprio, riuscivo a mantenere i miei spazi, uscire in libertà con i miei amici, senza che nessuno mi dicesse cosa potevo e non potevo fare”.
Ma dopo il fatidico “sì”, la trasformazione: “Non eravamo ancora all’aeroporto che mia moglie mi stava già controllando tutti i messaggi sul cellulare, le conversazioni su whatsapp: è entrata addirittura nel mio account facebook e ha cambiato immediatamente lo status da single a sposata“.
“Susanna è una vera piaga. Mi segue ovunque, anche in bagno. Mi controlla la cronologia internet: non faccio in tempo a cancellarla che lei è già lì a sbirciare”.
Ma dietro il malcontento ci sarebbe anche un’insoddisfazione sotto le coperte: “Ho delle amiche che mi hanno detto che andare a letto con una donna è dieci volte meglio che farlo con un uomo. Una donna sa esattamente quello che piace ad una donna. Sa trovare i punti giusti, non so se ci siamo capiti. Mia moglie, invece, non riesce nemmeno a leccarmela”.
La vicenda è destinata a finire in un’aula di tribunale, ma secondo l’avvocatessa di Susanna Silvestro, la britannica Laurette Months, non sarà facile ottenere il divorzio in tempi rapidi. “La nuova legge sul divorzio breve non contempla i casi di matrimonio con se stessi. È un’ingiustizia contro la quale mi batto da anni e spero di trovare un magistrato abbastanza illuminato da comprendere la situazione. Inoltre, io stessa rischio di trovarmi invischiata in un procedimento disciplinare per conflitto di interessi”. Months, infatti, dovrà assistere sia Susanna Silvestro che sua moglie in quello che si preannuncia come il divorzio del decennio.
Ma, nonostante le apparenti avversità, Susanna non si dà per vinta: “Comunque vada, sono convinta che riuscirò a spillare a quella stronza almeno metà dello stipendio”.
Francesco Conte e Maurizio Failla