Martina Franca (TA) – “Forse non mi sono spiegato bene io, ma è più probabile che abbiate capito male voi”. Così inizia il telegramma fatto recapitare alla sede del Pd dal suo ex attuale segretario, Matteo Renzi, che in queste ore si trova in Puglia per un ritiro spirituale.
“L’incomprensione” spiega ancora l’ex attuale segretario “nasce probabilmente da un difetto di programmazione di Matteo Orfini, che non è in grado di elaborare discorsi più lunghi di 140 caratteri e non è stato ancora possibile aggiornarlo alla nuova versione di Twitter”.
E la segreteria a Martina? Altra incomprensione. Renzi intendeva convocare la riunione della segreteria del partito a Martina Franca, ridente borgo nella provincia di Taranto, dove si è recato per recuperare il contatto con il paese reale.
In effetti, la “lettera di dimissioni” dell’ex attuale segretario, declamata dal presidente del Pd Orfini durante la direzione del partito, recitava testualmente:
Nel testo (di 151 caratteri), non si specifica a quali “risultati elettorali” Renzi facesse riferimento. E oggi, l’ex attuale segretario, lo chiarisce:
“Parlavo evidentemente del referendum costituzionale. L’è stata una bella botta. E come avevo annunciato il giorno stesso del referendum, dopo attente e opportune riflessioni, ho deciso di rendere irrevocabili quelle dimissioni”.
Nonostante le decine di migliaia di lettere dei fedelissimi, Renzi dunque non ha voluto saperne di ritirare le dimissioni già annunciate un anno e tre mesi fa.
Proseguirà, invece, nel suo ruolo di segretario del partito, ma solo fino a quando non avrà maturato una decisione conseguente alle elezioni del 2018.
L’annuncio ha mandato in tilt il processore di Matteo Orfini, ancora intento a elaborare gli ultimi undici caratteri della lettera di Renzi. Per il tempo necessario alla sua riparazione, Orfini sarà sostituto, nel suo delicato ruolo di garanzia, da una barretta di Twix.
Dall’ufficio legislativo del Pd fanno sapere che, effettivamente, la precisazione di Renzi non fa una piega, alla luce della nuova legge che vieta le dimissioni in bianco. Una norma di salvaguardia per tutti i lavoratori e i segretari dei partiti.
Maurizio Martina invece, incastrato in una canna fumaria nel tentativo di risalire il caminetto, non ha rilasciato dichiarazioni.
Francesco Conte