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Cina introduce l’alternanza lavoro-lavoro

Cina introduce l'alternanza lavoro-lavoro - Lercio

Pechino – È tempo di cambiamenti anche per la seconda economia del mondo, la Repubblica Popolare Cinese, che ha appena introdotto un’importante novità nel mondo del lavoro. È di pochi giorni fa, infatti, l’approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale del Popolo della riforma chiamata Il buon lavoro, voluta fortemente dal primo ministro Li Renziang, che contiene l’introduzione dell’alternanza lavoro-lavoro.

Ecco in cosa consiste. I lavoratori potranno dividere le loro 16 ore di lavoro in due parti: la prima, di 8 ore, sarà dedicata al lavoro, mentre la seconda, sempre di 8 ore, sarà dedicata al lavoro. Su pressione dei sindacati è stata però concessa ai lavoratori l’opportunità di fare anche il contrario, ovvero dedicare le prime 8 ore al lavoro e successivamente le seconde 8 ore al lavoro. “Solo la pratica potrà dirci quale sia la formula migliore”, dice Li Renziang.

Il primo ministro ha spiegato in conferenza stampa le ragioni della riforma: “I nostri lavoratori stavano cominciando a  essere stanchi e stressati, col rischio di commettere errori che un cinese di solito evita. Ora, grazie all’alternanza lavoro-lavoro abbiamo eliminato questo pericolo, perché dopo 8 ore di lavoro ci dovrà per forza essere uno stacco (su questo la legge è severissima) e il lavoratore sarà costretto a cambiare, ricominciando un altro lavoro (che in molti casi è sempre lo stesso per comodità). Quel che è successo alla nostra stazione orbitante deve esserci di monito: il controllo è stato perso per colpa di un ingegnere aerospaziale che dopo 14 ore di lavoro ha sbadigliato per il sonno, appannando il monitor. Adesso, grazie alla riforma del buon lavoro, un nuovo team formato da dipendenti più freschi e motivati, ripristinerà la navigazione della stazione spaziale e la farà precipitare, grazie a una manovra controllata, in un luogo sulla Terra abbastanza ampio da non procurare danni alle persone, abbiamo già individuato le macroaree più adatte: l’Oceano Pacifico, il Deserto del Gobi, oppure la voragine sulla circonvallazione Appia a Roma. Siamo certi che la nostra riforma avrà consenso unanime – chiosa Li Renziang – sarebbe d’accordo anche l’opposizione, se solo ne avessimo una.

Ma la grande locomotiva cinese non sembra volersi fermare qui. Nella regione dello Shandong, infatti, è al via la triplice alternanza lavoro-lavoro-lavoro, che consentirà ai lavoratori di dividere la giornata di 24 ore in tre parti: la prima, di 8 ore, sarà dedicata al lavoro; la seconda, di 8 ore, sarà dedicata al lavoro, mentre la terza, anch’essa di 8 ore, sarà dedicata al lavoro. Naturalmente verrà lasciata al lavoratore massima libertà su come combinare i tre diversi turni.

Insomma, sembrano finiti i tempi in cui l’unico dogma era il Pil, i lavoratori cinesi stanno ottenedo nuovi diritti e non appare lontano il giorno in cui potranno avere anche uno stipendio.

Eddie Settembrini

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