London (Calling) – “Ooh, pittoresco! Molto pittoresco!” Sarebbe questa la dichiarazione del premier britannico Theresa May dopo aver visto le prime immagini del bombardamento congiunto sulla Siria condotto dall’Impero Britannico, gli invidiosi francesi e le colonie ribelli americane.
Theresa May non ha dubbi: “È un’azione che andava fatta” – ha dichiarato accarezzando un busto di Margaret Thatcher – “Avete visto quante armi chimiche c’erano, no? Non le avete viste? Per forza, sono chimiche. Sono invisibili, per questo sono ancora più pericolose!”.
Non sono mancate però le critiche all’operazione condotta contro Damasco. Uno dei sospetti più diffusi è che il capo del governo britannico, dopo che è fallito il tentativo di puntare sulla simpatia, abbia approfittato della questione siriana per distrarre il paese dal malumore serpeggiante tra i pentiti della Brexit, che ha portato alla nascita di diversi movimenti a favore del Rebrenter, cui già si oppone la promessa della formazione di movimenti Rebrexit, contro i quali si ventila l’organizzazione di movimenti Rerebrenter: e in opposizione a tutti questi, secondo gli analisti, in tutto il mondo nasceranno movimenti Youarescassingthekaz.
E se per Donald Trump, la guerra in Siria appare solo come uno scoperto modo per far credere che Putin non abbia condizionato la sua vittoria contro Hillary Clinton alle elezioni del 2016, più ambigua risulta la posizione della Francia.
Per Le Monde, le operazioni militari sono l’escamotage con cui il presidente Macron cerca di spostare l’attenzione dagli scioperi dei ferrovieri che stanno paralizzando la capitale, per Le Figaro, invece, il presidente francese già che c’era avrebbe dovuto bombardare anche quelli e pure Bardonecchia. Ma a convincere maggiormente gli studiosi di geopolitica è lo scoop rilanciato dal settimanale Paris Match, secondo il quale dietro il bombardamento francese sulla Siria ci sarebbe Brigitte Macron. Sembra, infatti, che nel 1992, l’allora Brigitte Marie-Claude Trogneux, insegnante al Lycée Platini-Giresse-Tigana di Parigi, avesse ricevuto una delusione sentimentale da uno studente sedicenne originario di Aleppo, contro il quale giurò una furiosa vendetta che ora ha finalmente trovato il modo di mettere in atto.
Theresa May, comunque, è inamovibile: “La Gran Bretagna si opporrà con forza e fermezza ai venti di pace che spirano nel mondo” – ha dichiarato accarezzando voluttuosamente una scarpa zebrata e una leopardata – e non si lascerà condizionare dalle lamentele di una impudente bimba di 5 anni che ritiene che i soldi spesi per la guerra debbano invece servire per migliorare la condizione di inutili senzatetto. Che oltretutto non hanno un minimo senso estetico. Avete visto come si vestono? Angela Merkel, lei sì che sa cosa sia lo stile…”
Il premier britannico ha già annunciato che i prossimi blitz militari britannici saranno rivolti contro decine di concerti rock in tutto il mondo: “L’MI6 mi ha rivelato che in tutti questi luoghi sono presenti centinaia di bagni chimici e io non starò a guardare senza agire. Sono o non sono la Signora di Ghisa?”
Roger Waters, intanto, dietro suggerimento di Andrea Scanzi, ha deciso di riformare i Pink Floyd e di incidere un nuovo album, ‘The final final cut’, che si aprirà così: “What have we done, Terry, what have we done? What have we done to England?”
Augusto Rasori