BOLOGNA – Lucrezia Bonofiore, giovane madre di Bologna, si è accorta che il figlio di due anni, toccava il suo naso in maniera compulsiva dopo la visita dello zio Luigi, che gli aveva fatto il gioco del “Ti ho preso il nasino”. Allarmata, ha portato il piccolo dal medico. Dopo una radiografia, si è scoperto che il naso era stato sostituito con una copia in materiale plastico identica all’originale. La madre ha denunciato il fatto alla polizia.
Pochi giorno dopo gli agenti della squadra mobile di Bologna hanno fatto irruzione in casa dello zio, sono riusciti a recuperare il nasino e restituirlo al piccolo. Dopo ulteriori indagini sulle frequentazioni dell’uomo, hanno scoperto dell’altro: lo zio era membro di una banda che gestisce il traffico dei nasini tolti ai bambini con la scusa di giocare. In un magazzino dismesso poco fuori Bologna, sono stati trovati migliaia di nasini, probabilmente abbandonati dal resto della banda in fuga. L’uomo è stato arrestato e rifiuta di collaborare. Gli agenti hanno dichiarato che sarà praticamente impossible risalire a tutti membri dell’organizzazione, e ancora più difficile capire chi sia a capo di tutto. Perciò si limitano a fare un appello a tutti i genitori a tener d’occhio i proprii figli, soprattutto quando visitano i parenti.
Marco Bressanini