Scis (Si) – Nella situazione politica sempre più incerta in cui si sta ritrovando l’Italia, dal PD arriva finalmente una proposta autenticamente unitaria, su cui tutti si sono trovati d’accordo: il partito deve dividersi.
L’annuncio del segretario reggente Maurizio Martina viene dal borgo medievale di Scis, dove il PD si è riunito in un castello di proprietà del Monte dei Paschi di Siena per decidere del suo futuro. Qui 95 alti dirigenti, in rappresentanza di 115 correnti, hanno certificato l’ineluttabilità della divisione. I problemi però sono nati quando si è trattato di stabilire le modalità della scissione, su cui si sono avute 183 opinioni diverse.
Matteo Renzi non ha partecipato alla riunione per un piccolo impedimento: alcuni suoi concittadini lo hanno infatti denunciato per stalking perché l’ex segretario li perseguita seguendoli in bicicletta e chiedendo loro un parere su qualunque cosa debba fare. Dopo l’udienza comunque non intende presentarsi in assemblea, ma rilasciare un’intervista in TV, su consiglio di un ubriaco importunato fuori dal bar principale di Rignano sull’Arno – l’unico che ormai accetta ancora di rispondergli – mentre le varie anime del partito pensano al modo peggiore di dividersi.
Maria Elena Boschi, sempre più altoatesina, sta meditando di passare direttamente alla Südtiroler Volkspartei e ha proposto che durante la riunione gli interventi si debbano rigorosamente svolgere ballando al ritmo di uno Schuhplattertanz .
Secondo i civatiani la cosa migliore è formare un movimento autonomo: quando sono stati informati che il loro leader ha già abbandonato il PD e fondato Possibile per poi dimettersi dalla segreteria, sono fuggiti dall’assemblea in stato di shock, non prima di essersi riempiti le tasche di tartine al salmone.
Dalla Puglia tre aspiranti esponenti emilianiani lamentano la mancata formazione di una loro fazione perché nessuno è ancora riuscito a pronunciare correttamente il nome della corrente.
I franceschiniani insistono perché il PD abbia un ruolo in un futuro Governo, sia esso della Lega, del M5s o di Mordor. Per evidenziare l’erudizione del Ministro dei Beni Culturali hanno quindi fatto proprio il detto attribuito a Francesco Guicciardini: “Franza o Spagna purché se magna”.
A confondere le acque è arrivata infine una delegata delle Marche, Martina Maurizio, che ha presentato la mozione “Site fatto caso ghe avemo divisi?”, del tutto identica a quella del segretario reggente, ma con i verbi ausiliari essere e avere completamente invertiti.
Matteo Orfini chiude degnamente la prima giornata di dibattito dichiarando che per lui qualunque modalità di divisione va bene, purché possa vantarsi di essere l’ultimo Presidente del PD, titolo che vale quanto quello di primo violino dell’orchestra del Titanic. La scissione può quindi andare avanti all’insegna del motto dell’assemblea: “Marciare divisi per colpire divisi e farsi massacrare da tutti”.
Andrea Michielotto