TOKYO – AAA non è solo il nome più usato nelle sale giochi degli anni ’80 e ’90. AAA esiste davvero, abita in una zona periferica di Tokyo e questa sua “fama” involontari ha segnato la sua vita. “Ogni giorno ricevevo chiamate da persone che nemmeno conoscevo”, racconta AAA, “mi facevano i complimenti e poi mettevano giù, senza darmi spiegazioni. Poi ho iniziato a ricevere anche lettere minatorie”. AAA mostra alcune lettere nelle quali viene minacciato di morte in caso avesse continuato a mantenere i record. “Mia moglie si è spaventata e mi ha lasciato, io a causa dello stress ho perso il lavoro e nel mentre non capivo cosa volesse tutta questa gente da me”, dice AAA, oggi quasi 60enne, “poi un giorno mio nipote mi ha mostrato un videogame americano coi relativi punteggi, convinto anche lui che fossi io l’autore di quei record”. AAA si ferma un attimo e si lascia scappare una piccola lacrima: “Mi è dispiaciuto molto deluderlo, ma quell’uomo non ero io. Anzi io detesto i videogiochi, mi hanno rovinato la vita”.
Marco Bressanini