“Il contatto con il sacro è quanto di più prezioso l’uomo possa sperimentare, ci pare giusto che venga adeguatamente tassato”, così spiega le nuove misure Padre Benenato Logiudice, presidente dell’appena istituito Economato per i Doni Spirituali, che si occuperà di gestire la nuova tassa sulle visioni. A partire dal primo marzo, chi dichiarerà di aver avuto una visione dovrà versare alla Chiesa un obolo. Si andrà dai 50 euro per l’apparizione di un santo minore, come San Pancrazio o Santa Radegonda, ai 500 e passa per una Madonna o Padre Pio, con sovrapprezzi per profumi misteriosi, segni fisici e apporti.
Ma la Chiesa non teme che queste misure scoraggino i fedeli dal dichiarare di aver avuto una visione? “Non ci sarà alcuna evasione né elusione”, sorride Padre Logiudice, “le nostre pecorelle sapranno farsi due conti. Non applicheremo alcun prelievo sui proventi connessi, come la vendita di souvenir o i viaggi. Anzi il pagamento della tassa darà a ogni apparizione un crisma di ufficialità assente nell’attuale Far West delle visioni”. Chiediamo se la tassa si applicherà anche alle voci mistiche, “Non le abbiamo prese in considerazione”, ammette l’ecclesiastico, “ma ritengo ci siano i tempi per provvedere entro il primo aprile”.
Rosaria Greco