New York – Plastica, global warming, terrorismo, malattie infettive, Movimento 5 Stelle. Queste le principali macro tematiche attualmente nel mirino dell’ONU, le peggiori piaghe sociali dei nostri giorni che affliggono la comunità mondiale e che sono al centro dei meeting che si svolgono all’interno del Palazzo di Vetro della Grande Mela.
Nella lente di ingrandimento delle Nazioni Unite finisce dunque anche il Movimento 5 Stelle e quel bizzarro fenomeno ad esso correlato che è l’esistenza dei grillini. Uno di loro in particolare ha attirato l’attenzione dei vertici dell’organizzazione.
“Ci sono ben sette miliardi di esseri umani sparsi su tutto il pianeta che quotidianamente rischiano di incontrare Alessandro Di Battista in persona. È terrificante: oltre il 90% della popolazione mondiale potrebbe trovarselo tra i coglioni da un momento all’altro”. A lanciare l’allarme è il portavoce del Consiglio di Sicurezza Jean Paul Spioni, a margine di una delicata conferenza a porte chiuse dal tema “ONU, lanciamo allarmi dal 1945 ma non ci prende sul serio quasi nessuno“; ed è quanto emerge da uno studio condotto dall’UNIPEST, organo dell’ONU che ha il compito di monitorare gli spostamenti di quei soggetti che vivono metodicamente sulle spalle degli altri, rubano energie al prossimo e da cui è meglio stare alla larga perché danno fastidio: gli scrocconi.
Jean Paul Spioni, osservatore speciale dell’ONU e di upskirt, ha affermato che “Alessandro Di Battista risulta essere l’esemplare di scroccone seriale con il più alto coefficiente di mobilità al mondo“. Nel grafico illustrato da Spioni, che tiene conto delle mete raggiunte e del tempo trascorso a scroccare, la cosiddetta “curva del fancazzismo” di Di Battista che si viene a creare è la più accentuata di tutte e supera persino quelle di Matteo Salvini e del Dalai Lama.
L’UNIPEST, assistita dall’FBI e da George Soros, ha redatto un profilo psicologico-comportamentale di Di Battista e, insieme ad una foto segnaletica, lo ha diramato ai mass media. Ecco la relazione diffusa da Spioni:
• Dove colpisce. Ovunque, Di Battista può raggiungere qualsiasi area calpestabile della Terra, la destinazione è scritta sul biglietto aereo che qualcuno ha già pagato per lui.
• Quando colpisce. Quando un’università, la Caritas, una onlus, l’UNESCO, Beppe Grillo, la Casaleggio Associati o il Marco Travaglio di turno decide di mandarlo di nuovo in giro per il mondo a proprie spese. A Di Battista non interessa molto chi mette mano al portafoglio e quando; l’importante è partire, sfruttare ciò che la natura del posto mette a disposizione* e, naturalmente, scroccare.
[* Durante una vacanza in Guatemala, dopo aver mangiato un fungo crudo ed essersi fumato della saggina, era così strafatto che pagò di tasca sua una lattina di birra a un indio Garifuna.]
• Come colpisce. Cambia il modus operandi in continuazione, lo perfeziona nel tempo imparando nuove tecniche. Trova sempre una scusa per entrare in casa di estranei, anche solo per curiosare nel loro frigorifero. Chiede di poter fare una diretta su Instagram per Loft al chiuso perché all’aperto non ci sono le luci giuste; oppure si inventa un improvviso attacco di diarrea della compagna.
Scrocca in due modalità: con e senza famiglia appresso. Tende quasi sempre a liberarsi dei suoi compagni di viaggio, assumendo una baby sitter per il figlio che verrà pagata poi da suo padre, insieme ai dipendenti della sua azienda che aspettano gli stipendi arretrati, ai fornitori e alle banche. Per sbarazzarsi della compagna gli basta procurarsi un album da colorare. Nel caso non riesca a toglierseli di torno, si serve di loro per scroccare cibo, dirà di aver appena finito il giro del mondo a piedi e che suo figlio non si nutre da quando è nato.
• Messo alle corde, Di Battista può diventare molto pericoloso. In quel caso comincerà a dare percentuali a caso su Boko Haram, dialogherà con l’ISIS, darà dei “pennivendoli” e delle “puttane” a tutti i presenti che possiedono una biro e lancerà escrementi.
• Di Battista e la sua famiglia vi lasceranno in pace solo dopo essere riusciti a portarsi via qualcosa che vi appartiene. Non sempre il valore del bene scroccato è importante, in alcuni casi alle vittime è bastato lanciare a terra delle Goleador.
“Non si ferma qui il lavoro dell’UNIPEST – ha concluso Jean Paul Spioni impugnando un binocolo e puntandolo sulle cosce di una giornalista seduta in fondo alla sala con le gambe accavallate – È nostro dovere mettere l’umanità in guardia da situazioni di estremo pericolo. In tempi relativamente brevi daremo risposte anche alle persone che ogni giorno rischiano di rimanere chiuse in ascensore con Maria Giovanna Maglie, di avere Diego Fusaro come coinquilino e quelle che rischiano di diventare come Andrea Scanzi.”
Andrea Canavesi