Genova – È di pochi minuti fa la notizia che Danilo Toninelli si è presentato in Procura a bordo del suo SUV alimentato a kerosene per essere interrogato nella mattinata. Incalzato dai giornalisti riguardo al crollo del ponte Morandi, il ministro ha risposto: “Mi sono fatto tradurre il parere degli esperti in supporto al Mit, posso affermare con ragionevole sicurezza che quel ponte serviva a far passare le macchine sopra la città. Altri aggiornamenti arriveranno nelle prossime settimane, anche perché ho intenzione di approfondire ulteriormente il caso su Wikipedia e documentarmi con qualche trasmissione sui canali satellitari, tipo Sky Atlantic. A proposito, voi avevate mai sentito parlare di Černobyl’?”.
L’interrogatorio è durato oltre due ore, interrotto più e più volte dal fatto che gli inquirenti trattenessero a stento le lacrime e fossero costretti a uscire dalla stanza in preda a un riso convulso. Uno dei partecipanti all’interrogatorio (che preferisce rimanere anonimo) ha confessato: “Lo abbiamo chiamato per farci due risate: dopo mesi di indagini e tensioni ci è parso giusto stemperare con un po’ di goliardia. Da domani ci butteremo di nuovo seriamente sul caso”.
Anche Toninelli è parso sereno: “Questi ragazzi stanno lavorando sodo e avevano bisogno del supporto delle mie competenze. Sono veramente delle anime nobili e gentili, si è creato subito un clima collaborativo e di intesa. Vedete anche ora come stanno ridendo qua dietro e si danno di gomito mentre parlo? Sono contento che le soluzioni che ho proposto abbiano dissipato i loro dubbi e che adesso siano più tranquilli”.
Alla domanda su Atlantia e Alitalia, Toninelli ha risposto con un sorriso beffardo: “So che abbiamo avuto delle divergenze con i tifosi bergamaschi, ma il fatto che una squadra appena approdata in Champions League sia entrata nella cordata per salvare Alitalia è certamente una notizia positiva”.
Andrea Bonechi