ROMA -Non c’è pace all’interno della coalizione giallo-rossa che guida il governo del cambiamento al cambiamento. Dopo gli scontri sulla manovra finanziaria, sulla riforma della giustizia, della Bce, sulla legge elettorale, sul Russiagate, sugli F-35, sul colore dei copriwater a Montecitorio e sull’agenda dei prossimi litigi, una nuova tegola si abbatte sulla maggioranza: lo scontro tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio sullo Ius Soli e Ius Culturae.
La proposta di una nuova legge sul riconoscimento del diritto di cittadinanza per i figli di stranieri nati in Italia o per i minori che hanno frequentato le scuole dell’obbligo, ventilata dal segretario del Partito Democratico, ha fortemente irritato il ministro degli Esteri e leader pentastellato: “Non è il momento adatto per parlare di Ius Soli – ha dichiarato Di Maio ai giornalisti – l’Italia ha tanti altri problemi più urgenti da non affrontare, peggiorare e creare, il governo si deve concentrare su ciò che può e deve aggravare”.
Non si è fatta attendere la replica da parte di Zingaretti: “Il Movimento 5 Stelle deve chiarire una volta per tutte da che parte vuole stare: da quella di chi fa proposte a cazzo, bruciando non solo ciò che resta del patrimonio elettorale, ma anche svuotando di contenuti le sacrosante iniziative sui diritti civili, presentandole a mo’ di slogan vuoti suggeriti da spin doctor che non sarebbero in grado di curare nemmeno la campagna immagine di un gattino innaffiato, oppure da quella di chi fa proposte a cazzo, aumentando il consenso attraverso campagne d’odio infarcite di slogan vuoti ma efficacissimi nel solleticare la pancia degli italiani, suggerite da spin doctor che sarebbero in grado di curare persino la campagna immagine di Satana mentre stacca a morsi la testolina di un gattino innaffiato”.
Inutile dire che sulla polemica si è gettato a capofitto anche Satana Matteo Salvini che, in visita alla fiera del bue ripieno di tacchini di Santarcamadonna ha dichiarato: “Il governo è in totale confusione, prometto a tutti gli italiani che non appena vinceremo le elezioni aboliremo ogni tassa esistente al mondo in ogni epoca storica, riempiremo il cielo di arcobaleni e mi occuperò personalmente di quel cazzo di gattino”.
Gianni Zoccheddu