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Marco Travaglio riscrive le regole del Monopoli: chi finisce in prigione non può più uscire

Marco Travaglio riscrive le regole del Monopoli: chi finisce in prigione non può più uscire - Lercio
Immagini: Giorgio Taccari

Gale (RA) – Sta facendo discutere l’ultimo attacco di Marco Travaglio, che in uno dei suoi editoriali infuocati si è scagliato contro il gioco del Monopoli, reo di veicolare un messaggio profondamente sbagliato in grado di manipolare le menti dei bambini. Nel popolare gioco da tavolo infatti è previsto che si possa finire in prigione – “E fin qui tutto bene” – commenta il giornalista, ma sono contemplate anche varie possibilità per uscirne, e secondo il direttore del Fatto Quotidiano “Questo è un vero e proprio scandalo!”.

Le modalità per uscire di prigione per Travaglio sono particolarmente diseducative: si può infatti pagare prima di tirare i dadi (“La solita misura che agevola i più ricchi, gli stessi che possono permettersi fior di avvocati e allungare i processi fino alle calende greche, ma ora con l’addio alla barbarie della prescrizione anche per loro è finita la pacchia”), oppure affidarsi alla fortuna pescando il cartoncino “Uscite gratis di prigione” o facendo un numero doppio con i dadi  (“Si fa passare il messaggio che con un po’ di culo si può farla franca: Gastone Paperone potrebbe essere un boss della Mafia ma girerebbe indisturbato a piede libero”).

Travaglio avrebbe già contattato la Hasbro per realizzare un’edizione speciale del Monopoli da allegare al Fatto Quotidiano, correggendo queste aberranti storture. Nel gioco modificato dal direttore il cartoncino dell’imprevisto diventerà “Marcite in prigione”: chi lo pesca non potrà più uscire e gli altri concorrenti dovranno festeggiare il lieto evento gettando simbolicamente le chiavi nel water più vicino (oltre ai tradizionali segnalini saranno inserite nella confezione delle piccole chiavi in legno, una per concorrente, da usare per questa eventualità, NdR). 

Nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa editoriale il direttore ha poi spiegato il suo modo di concepire il gioco: “Per me la partita perfetta si realizza quando tutti i concorrenti finiscono in prigione. A quel punto tutti i partecipanti si possono godere un po’ di carcere, la sola igiene del mondo. Adoro il clangore del tintinnar di manette al mattino”. Travaglio ha quindi dispensato un consiglio ai giudici presenti in sala: “Se hai un imputato davanti sbattilo in cella! Tu non sai perché, ma lui sì”, “Innocenti sono solo i tubi”, “Ognuno è colpevole fino a prova contraria”.

Per l’occasione, il giornalista ha scelto di farsi accompagnare dal suo nuovo animale domestico, il pappagallo Carcerello, che ha accolto tutti con il suo tipico saluto: “IN GA-LE-RA! IN GA-LE-RA!”

Andrea Michielotto

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