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Squalificati corridori del giro d’Italia: usavano biciclette elettriche

Un’incredibile vicenda ha visto protagonisti nuovamente i ciclisti del Giro d’Italia dopo lo scandalo doping.
“La soffiata è arrivata da un telespettatore che ha notato un ciclista in salita che riusciva a star dietro agli altri con la metà delle pedalate” ha dichiarato il Maresciallo dei Finanzieri che sta seguendo le indagini.
Le Fiamme Gialle sono subito partite alla ricerca dei corridori irregolari portando a galla il fatto che sembrava allo scuro di tutti: ben 35 ciclisti erano dotati di bicicletta elettrica che li aiutava nelle scalate. Tra i fermati, anche stupratori e assassini che però avevano la bicicletta in ordine e sono stati rilasciati perché non c’erano sufficienti motivi per arrestarli.

Ad attirare l’attenzione degli inquirenti anche le intercettazioni telefoniche di ciclisti e manager: un manager, in particolare, diceva telefonicamente a un corridore “mi sono ricaricato”, alludendo naturalmente al caricamento della batteria della bicicletta elettrica. Finora, la posizione più grave è sicuramente quella di Franco Tiratore – già condannato per vendita non autorizzata di sostanze dopanti – che è accusato di aver truccato le biciclette elettriche con anabolizzanti elettrici creati in un laboratorio clandestino.

Ancora ombre, quindi, sul Giro d’Italia che perde ogni anno in credibilità e seguito. Per correre ai ripari il presidente della Federazione Ciclistica Italiana ha già annunciato che per la prossima stagione i ciclisti correranno insieme alla Moto GP.

 

Claudio Favara

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