22 ragazzi morti, altri 186 feriti, di cui alcuni con le t-shirt dei Manowar in gravissime condizioni: è questo il triste bilancio del RockHudsonFestival che si svolge ogni anno all’arena fiera di Roald in Olanda. Chiunque sia stato ad un concerto si sarà chiesto come mai all’ingresso vengano perquisiti scrupolosamente zaini alla ricerca di innocue bottiglie vergini da deflorare barbaramente davanti ai nostri sguardi increduli, mentre dentro trovi persone con armi batteriologiche sotto le ascelle o con mazze medioevali dalla sfera chiodata per le battaglie a cavallo come orecchini. Per anni si è sostenuta la teoria che una bottiglietta piena lanciata da 100 metri di distanza da un campione di lancio del peso fin sul palco avrebbe potuto nuocere ad una rockstar più dell’alcool. Persino Report si era occupata del mistero dei “tappi tolti all’entrata” azzardando l’inquietante ipotesi di un massonico accordo con i chioschi all’interno, inchiesta poi smentita dagli stessi gestori che per giustificare quei prezzi hanno dimostrato di venir obbligati ad adottare i tariffari dei gondolieri di Tokio, sulla base di precisi accordi internazionali.
Questa volta, però, il 28enne E. Rasmus, ha eluso i controlli d’astuzia, prima nascondendo il tappo della bottiglietta nel reggiseno della compagna, poi raccogliendo un altro tappo da terra e, passando con la bottiglia già aperta davanti ad uno degli uomini dell’unità speciale Anti-tappo, ha simulato di stapparla in quel momento per poi liberarsi del tappo appena raccolto, una tecnica già utilizzata con successo da Al Qaeda.
Rasmus è stato preso con facilità dagli agenti; era l’unico in tutto il concerto che avrebbe potuto richiudere una bottiglia d’acqua da 0,5 l senza comprarne un’altra per 3 euro negli stand all’interno. Forse non tutti sanno che di giorno le bottiglie vuote tappate sono come degli innocui Supertele deformi a cui tirar calci ma con l’oscurità si trasformano in terribili spacca caviglie, in perfetto ‘Misery non deve morire’ style.
La tragedia si è consumata in pochi attimi. Il giovane, con la sua bottiglia saldamente chiusa, si è tuffato in un Circle-Pit, il tremendo vortice umano tipico dei concerti metal (secondo per pericolosità solo al rito islamico della ‘lapidazione del Diavolo’ alla Mecca) con la presunzione di riuscire a tenerla in mano. Un nanosecondo dopo, travolto dalla marea umana l’ha lasciata cadere in terra facendo scatenare tutta la furia distruttrice del tappino, innescando una serie di cadute e fratture scomposte che hanno dato vita ad una spettacolare montagna di corpi ammassati uno sopra l’altro ribattezzata poi Mountain of steel . I presenti infatti, credendo, si trattasse di una nuova pratica da concerto, hanno iniziato ad accalcarsi sopra i corpi già contusi dalla bottiglia vuota tappata, aggravando così le dimensioni del terribile incidente.
Sotto accusa ora gli uomini della sicurezza benché, in realtà, quelli dell’Anti-tappo avessero sospettato qualcosa: “Quel tappino non era la prima volta che lo sentivamo sbattere a terra”, hanno detto con rammarico per non aver seguito il loro istinto. Intanto la Ue ha già espresso la volontà di istituire una nuova unità cinofila, i cani da tappo, da quando hanno scoperto che l’unità dei cani anti-droga di servizio ai concerti ci andavano solo per la musica.
Vittorio Lattanzi