FORESTA – E’ rimasto nel cuore di tutti, grandi e piccini. Dopo quasi vent’anni lontano dalle scene, finalmente Papà Castoro ci spiega come la sua lanciatissima carriera s’interruppe di colpo nell’estate del ’93.
Buonasera Papà Castoro.
Buonasera. Gradisce qualcosa? Un tronco di legno?
No grazie, sono a posto.
Vuole che le racconti una storia?
No, in realtà sarei qui per l’intervista. Quanti anni sono che non appare in televisione?
Ahimé, oramai saranno più di vent’anni.
Cosa ha fatto da allora?
Be’, non sono certo stato con le zampe in mano. All’inizio continuavo a frequentare i Vip della televisione. All’epoca ero molto amico di Luke Perry. Insieme ci sfasciavamo nei locali più cool della riviera romagnola, per non parlare delle feste piene di coca e sesso in Sardegna. All’epoca, poi, ero molto richiesto nelle discoteche. Mi davano due milioni di lire a serata. Dovevo soltanto andare al microfono, urlare “Vi racconto una storiaaa???” e tutti erano felici…
Poi cosa è accaduto?
Semplice, la mia popolarità è lentamente andata scemando. La gente per strada non mi riconosceva più. Mi sono perfino gettato in mezzo alla strada gridando “Sono io! Papà Castoro! Volete che vi racconti una storia?? Ehi tu, in bicicletta, vieni qui! Dai, una storia che vuoi, a piacere…”. Ma niente: è stata una lenta discesa verso l’inferno dei castori. Piano piano mi sono ritirato a vita privata e adesso mi sono rimesso a costruire dighe a casaccio.
Serba rancore per il mondo dello spettacolo?
A dire la verità no. Hanno tentato in tutti i modi di rimettermi nel giro. Pubblicità per dentifrici, barrette di cioccolata, lubrificanti per il sesso anale. Ma niente, nonostante questo non sono mai rientrato in tv. Fui chiamato per andare all”Isola dei Famosi’, che per noi è un po’ come se fosse il cimitero degli elefanti, ma sono stato silurato durante una registrazione perché mi scappò un “Mannaggiacristo!” dopo che mi aveva punto una medusa. In realtà, se debbo essere sincero, serbo molto rancore per i registi. Non mi hanno mai più chiamato per fare una parte, anche piccola, in nessuna serie televisiva. Cazzo ne so? Una trombatina con la Puccini in ‘Elisa di Rivombrosa’, un delinquente a ‘Distretto di Polizia’! Neppure per quella cacata di ‘Rosso San Valentino’! La verità? Per i veri attori non c’è più posto a Cinecittà.
Che fine hanno fatto Caline, Grignote e Benjamin?
Poveretti. In quel periodo erano pieni di soldi: la Disney li aveva appena contattati per farne un gruppo famoso. Loro se ne andarono in vacanza in un ostello in Slovacchia. La polizia li ha ritrovati completamente smembrati e scuoiati. L’unica cosa rimasta intatta sono gli organi genitali. Li vuole vedere?
Come se avessi accettato, grazie. Insomma, cosa ha intenzione di fare per tornare agli albori di un tempo?
Ho paura che per l’arte non ci sia posto in un mondo consumistico come è diventato quello dello spettacolo. Ma comunque non dispero. Il fatto stesso che un giornalista di una testata importante come Leggo sia venuto ad intervistarmi significa che per me c’è ancora interesse…
Guardi, veramente sono un giornalista di Lercio…
Lercio?… Fuori dalla mia tana!