MILANO – Insabbiamenti, denunce, mobbing, diktat, morti. E’ ciò che sta succedendo in queste ore nelle terre del Sol Levante. Ma è nulla in confronto a quello che sta accadendo nelle case di riposo della Lombardia, con le presunte sparizione di lastre ai polmoni e referti dei pazienti. La magistratura ha avviato le indagini e stanno per partire anche commissioni d’inchiesta di Ministero e Regione.
Un durissimo colpo per il sistema sanitario lombardo, che se pur ha visto lottare come leoni i propri medici e infermieri, nulla ha potuto contro la più devastante calamità dell’ultimo secolo, ovvero essere stati gestiti per 20 anni dalla Lega. Ciliegina sulla torta, la delibera della Regione dell’8 marzo che autorizzava a ricoverare i malati covid-19 nelle case di riposo per liberare posti negli ospedali e il divieto agli operatori di indossare le mascherine per non spaventare gli ospiti, che avrebbero potuto scambiare il personale per tanti Fontana.
Da qui, l’idea della riconversione degli ospizi in cimiteri: uno sguardo verso il futuro vista anche la morìa di anziani. Stando a voci ancora non confermate, sarebbe stato proprio il Governatore della Lombardia a partorire questa idea dopo aver visitato la cappella del Pio Albergo Trivulzio sapientemente adibita a deposito di bare rispettando l’antica arte orientale del feng shui. Concetti innovativi dunque, morti a km zero con riduzione delle emissioni inquinanti e zero consumo di suolo, nel rispetto della natura.
Intanto la Regione comunica con un tweet un messaggio di speranza citando un antico proverbio in dialetto milanese :”Chi non dà un feedback in conference call, o è un competitor o non è figlio di un senior product manager brand media leader”. Per riconvertire il proprio ospizio basterà variare il codice Ateco attraverso la semplice iscrizione al sito dell’Inps, sito a sua volta riconvertito da pochissimo in fabbrica di bestemmie igienizzanti monouso.
Vittorio Lattanzi