È stato un duro colpo, per tutti gli amanti della pittura e di Botticelli, il servizio con cui Le Iene hanno smascherato un clamoroso caso di plagio: la Venere di Botticelli è in realtà una copia di un’opera precedente. Le immagini non lasciano dubbi.
Una troupe delle Iene ha anche provato a chiedere spiegazioni al Maestro, tendendogli un’imboscata fuori casa, ma questi si è vergognosamente sottratto, con la ridicola scusa che un’intervista imposta equivale ad un interrogatorio e che Le Iene non avrebbero questa autorità.
In esclusiva al nostro giornale, Botticelli ha dichiarato: “Mi meraviglia l’ignoranza di chi mi accusa. La posa della Venere deriva dal modello classico della Venus pudica (cioè che si copre con le braccia il seno e il basso ventre) come la celebre Afrodite Cnidia scolpita da Prassitele, e dal modello della Venere Anadiomene (cioè “emergente” o nascente dalla spuma marina), un dipinto perduto del pittore greco Apelle. L’arte nasce dall’arte”.
Ma il popolo del web non si lascia incantare da queste saccenti spiegazioni. Tutti gli ormai ex fan del Maestro infatti si dichiarano delusi e la sentenza è già scritta: Botticelli non sa dipingere!
A difenderlo è rimasto solo un commando di troll, pagato per questo scopo, sul modello di quelli del Pd (http://www.youtube.com/watch?v=FbXpBPK8IHQ).
A una tavola rotonda sul tema, il giustamente poco noto critico d’arte Bruttura ha sostenuto di aver sempre saputo che Botticelli copia. O almeno questo è parso di capire, visto che ogni volta che gli veniva passato il microfono diceva solo ‘Botticelli’ per poi sfoderare un sorrisino compiaciuto e birichino, come di un bambino che ha detto ‘cacca’ e teme di averla fatta grossa. Avrebbe invece forse speso parole a favore del Maestro il giovane allievo e quasi omonimo Botticianzi; ma quando gli è stato chiaro che non lo avrebbero mai fatto parlare, ha preferito rimorchiare gnocche selvagge.
Intanto agli Uffizi, dal giorno dello scoop, le sale 10-14 che ospitavano le opere del presunto maestro venivano sistematicamente evitate dai visitatori. Per questo il direttore è corso ai ripari, rimuovendo tutte le opere di Botticelli e rimpiazzandole con tele di Serena Dandini, pale di Chiambretti, un trittico di rare espressioni intelligenti di Fazio ed un busto di Paolo Rossi (non il comico, il campione del mondo) (di rosik).