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Salvini finisce elenco iniziato a luglio scorso

Milano (o Roma, se deve andare a comprare il latte) – “Grazie signor Vespa per avermi concesso la parola”, sono state queste le parole pronunciate da Matteo Salvini, ex ministro degli interni, ex segretario della Lega Solo Nord, ex secessionista convinto, ex tifoso della “nazionale” di calcio della Padania, ex intonatore di cori da stadio contro i napoletani, ex parlamentare europeo, ex marito e ex tanto altro ancora, prima che cominciasse a sciorinare una delle sue classiche liste senza né capo né coda. Il dramma ha però stavolta assunto dimensioni bibliche dato che il buon Salvini, invitato in studio sulla presunta crisi di governo, nel luglio 2019, e rispondendo ad una delle solite domande insidiose di Bruno Vespa, ha iniziato un elenco ben più lungo del normale che ha visto la sua naturale conclusione solo pochi secondi fa, a distanza di quasi 10 mesi.

Infatti, il Brunone nazionale, esibendo con orgoglio il suo patentino da giornalista scomodo, ha osato chiedere a Salvini chi fossero, per lui, le persone che non lo vedessero di buon occhio. Insomma chi fossero i suoi nemici, chi fossero le persone che ancora non riuscivano a capire quanto buono potesse essere Matteo Salvini. E il ministro dell’interno non è riuscito a trattenersi, ha tirato un bel respiro, ed ha iniziato ad elencare:

Grazie signor Vespa per avermi concesso la parola, beh, devo dire che ho molti nemici e ne vado fiero, perché come diceva un signore tempo fa, un signore che era una persona buona ma ha pagato il caro prezzo di essere stato amico di una persona meno buona, ma che in realtà era buona anche quella, soprattutto se mi può portare il voto dei nostalgici. Comunque, le dicevo signor Vespa, che la lista dei miei nemici è lunga e comprende: il premier Conte, il ministro Di Maio, il ministro Toninelli, il ministro Trenta, il ministro Bonafede, la moglie del ministro che ci fa vedere tutto il ministero […], i panettieri, i corrieri, i pizzaioli, quelli che consegnano gli elenchi telefonici, tutti quelli che si svegliano alle sei di mattina per andare a lavorare […], Obama, Joe Biden, Kim Jong Un, quello inglese che ha fatto schifo alle elezioni e di cui non mi ricordo il nome, Beppe Grillo, Macron, quello figo che governa la Spagna, quello più figo che governa il Canada, tutta l’Africa intera perché se la prendono sempre con chi è troppo buono, […], i tifosi del Napoli, i tifosi del Bari, quelli del Lecce, di Taranto, i lavoratori dell’Ilva, i cassaintegrati, gli esodati, l’ex ministro Fornero, l’ex Premier Monti, l’ex Premier di cui non mi ricordo il nome ma gli piacevano le minorenni, i lettoni di Putin […], il Pupazzo Gnappo, Baraldi il Clown, Dervis Fontecedro, i Bulgari, Panfilo Maria Lippi, i due muratori, Bastilani che batte il ferro […], i matematici, la tabellina del sette, i geometri, le equazioni, gli equilibristi, gli equinozi, gli equini, i maneggi, i maneggioni, i mangioni, i camionisti in trattoria, Chef Rubio […], Mario Draghi, la BCE, la UE, la SIP, la AA, la YMCA […], la costituzione, la magistratura, i giudici, gli avvocati, i pubblici ministeri, i ministeri aperti al pubblico, il parlamento, i parlamentari che non fanno parte della Lega, i portaborse che vogliono il contratto regolarizzato […], gli immigrati irregolari, gli immigrati irregolari che vanno a lavorare nei campi e si lamentano che li trattiamo da schiavi, gli immigrati regolari che vogliono avere un lavoro come se fossero delle persone vere, gli immigrati regolari che fanno i cortei come fossero loro diritti, i meridionali…ah no, quelli non più, però molti sì tipo i meridionali che non votano Lega […], Carlo Carfora, Antonio Cocchiaro, Paolo Panigada, Uollano, Italia sì Italia no, se famo due spaghi, i produttori di pasta, gli impacchettatori al supermercato, i cassieri, i cassamortari, i becchini ghanesi, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale […], Zoff, Collovati, Cabrini, Scirea, Gentile, Bergomi, Camoranesi, Gattuso, Pirlo, Perrotta, Van Basten, Gullit […], i virologi, gli epidemiologi, quelli che dicevano “chiudiamo tutto”, quelli che dicevano “apriamo tutto”, quelli che dicevano “socchiudiamo tutto”, quelli che dicevano “quelli che dicevano”, quelli che benpensano, quelli che sono intorno a noi e in mezzo a noi […], quelli che non stanno lavorando, quelli che non vorrebbero lavorare, quelli che in realtà non hanno ancora ben capito se hanno voglia o meno di lavorare, un po’ come me diciamo, quelli che passano la giornata a stampare autocertificazioni, Luca Morisi e i suoi centoventimila account fake, gli spargitori di sale, Mario Balotelli, la fotosintesi clorofilliana e Matteo Salvini…ecco credo di aver finito…Mi sento stanco, è quella sensazione che dicono accada quando lavori. Mai provata prima e mai più la proverò”, ha detto il Ministro Salvini, diventato ex nel frattempo, prima di stramazzare al suolo di colpo.

Davide Paolino

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