Milano (Milano) – “La Fase due è cominciata, è entrata nel vivo e non torneremo mai più alla uno, è una promessa, e quando mai io, Attilio Fontana, ho disatteso qualche promessa?”, il Presidente della Regione Lombardia oggi è raggiante durante la conferenza stampa indetta presso l’Ospedale in Fiera, frutto di 21 milioni di euro di donazioni, che ha ospitato ben venticinque pazienti (con un picco massimo di tredici contemporaneamente e tutti nello stesso letto). “Almeno può servire per fare conferenze stampa tutti accalcati e senza rispettare la benché minima distanza di sicurezza”, ha tuonato Giulio Gallera, assessore alla sanità e al welfare della Regione Lombardia, “così poi se qualcuno si sente male potrebbe essere ricoverato nello stesso ospedale a chilometro zero. E poi dicono che non so fare il mio lavoro…, a proposito… ve l’ho detto che mi candiderei volentieri a sindaco di Milano?”.
Ma ci sono tante altre novità che la premiata ditta Gallera-Fontana deve raccontare alla popolazione, non solo della propria regione, ma dell’Italia intera considerando che il cinque per cento dei morti di coronavirus al mondo risiede proprio in Lombardia. “Quello è un puro caso”, commenta Fontana, “la sanità lombarda ha fatto meglio rispetto ad altre regioni, all’insorgere del virus, sì. Faccio finta di crederci veramente, che sennò un giorno o l’altro qualcuno mi menerà o degli sconosciuti mi starnutiranno addosso. Certo, ci sono intere famiglie che hanno visto morire parenti e non hanno mai capito se avevano o meno il virus, ci sono numeri verdi che non rispondevano, tamponi che non arrivavano, intere settimane in cui abbiamo cercato di minimizzare a ogni costo, ma siamo riusciti a portare a termine tutto ciò con solo poco più di quindicimila vittime, un buon risultato. Per fare un esempio calcistico: come la Juve a Cardiff, insomma. Ma ora abbiamo la risposta al problema positivi nella fase due”.
La conferenza stampa alla Fiera di Milano, durante la quale tutti i giornalisti stanno a una distanza massima di sette centimetri l’uno dall’altro, senza mascherine e tossendosi addosso, è incentrata sulla nuova meravigliosa ordinanza regionale partorita dalla brillante mente dell’Assessore Gallera: “Nel ricordarvi che mi candiderei volentieri a sindaco di Milano, vi comunico che dal 18 di maggio è in atto una nuova fase due, in cui ci sono molte più libertà per i nostri concittadini: si potranno visitare gli amici, apriranno bar e ristoranti, barbieri e parrucchieri, estetisti e campi da tennis, tutti obbligatoriamente dovranno garantire distanze di sicurezza e sanificazione dei locali che di sicuro non porteranno a un aumento dei positivi nella nostra regione. Ma, e dico ma, se per caso dovessero esserci da oggi nuovi positivi, per non rischiare di fare una figura barbina dopo l’ottimo lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi, li nasconderemo tutti sotto un tappeto gigante. E quale miglior posto al mondo, se non l’Ospedale in Fiera, può essere riconvertito a tappeto gigante? No, no, niente applausi, sto facendo solo il mio lavoro ma vi ricordo che mi sono candidato a sindaco di Milano”.
“È un’idea fantasmagorica”, precisa Fontana, “riconvertiremo da domani l’Ospedale Fiera in un enorme tappeto persiano. Abbiamo chiesto alla neo-terrorista di darci qualche idea per la fantasia, tanto lei è musulmana e su queste robe ci capisce sicuramente più di noi. Ovviamente metteremo un cartello all’ingresso per evitare che frotte di terrori… di islamici ci vengano a pregare sopra. E sotto il tappeto metteremo ogni nuovo positivo della regione che non segnaleremo al governo centrale, in questo modo faremo semplicemente finta che tutti i nuovi contagiati non esistano. Un po’ come abbiamo fatto all’inizio, nel mentre e persino adesso, però a un livello di menefreghismo persino superiore. E abbiamo anche un piano B: abbiamo deciso di aumentare ancora di più il prezzo dei tamponi, in modo che nessuno possa arrivare alla cifra di duemila euro al singolo test. Ma non solo per i privati: per tutti! Con questo metodo i positivi diminuirebbero nel giro di due-tre giorni. Certe volte mi stupisco di quanto io sia intelligente”.
“E inoltre”, conclude Gallera, “niente è più importante più del fatto che mi sono candidato a sindaco di Milano, anche se non mi sono candidato a sindaco di Milano, ma se serve mi ci candiderei tantissimo”.
Davide Paolino