ROMA (Casaleggio S.P.A.) – “È il primo segnale di un cambio di rotta ma sempre nel rispetto della storia di questo quotidiano”, afferma Maurizio Molinari, nuovo direttore di ‘La Repubblica’ che festeggia il lancio di una nuova collana di dvd abbinata alla storica testata fondata da Eugenio Scalfari che desidererebbe rigirarsi nella tomba ma per sua sfortuna è ancora in vita: “Certo, ci saranno sicuramente dei maligni che obietteranno per questa scelta ma sono convinto che la nostra nuova proposta, tutta dedicata ad una delle famiglie che ha reso questo Paese grande e rispettato, sarà ben accolta dal nostro pubblico e dai nostri lettori storici. So per certo che molti hanno iniziato a dismettere gli abbonamenti, sia cartacei che digitali, per pagare di più il quotidiano in edicola, per darci una mano in questi tempi difficili. Ed è a loro che dedico questo primo grande successo della mia gestione”.
“La Famiglia Agnelli”, spiega il direttore Molinari, “è un’istituzione in questa nazione e questa collana di venticinque dvd settimanali dedicata a loro e denominata ‘La Famiglia Agnelli è stupenda’ potrebbe sembrare persino piaggeria ma, qui lo dico e qui lo nego, se pure lo fosse sarebbe sempre troppo poco rispetto a ciò che hanno fatto per noi. Loro hanno portato nel mondo il buon nome dell’Italia grazie alla Fiat, grazie ai successi della Ferrari, grazie alla bellezza di autovetture come la vecchia Pandarella 4×4 o la Giulietta dell’Alfa Romeo, la Fiat 500 a tre ruote, la Palio e la Multipla. Ragazzi…la Multipla: un capolavoro di poca tecnica e bruttezza che ancora il mondo ci invidia. La Multipla è la Toninelli delle vetture. E quanto è simpatico Toninelli? E che dire dei successi continentali della loro squadra di calcio, la Juventus….eh…che dire? Che arriveranno presto. Un giorno o l’altro. Forse. Magari un giorno finalmente supereranno il numero di Champions vinte dal Nottingham Forest...che tristezza”.
Ma non solo della famiglia Agnelli ha deciso di parlare il direttore di Repubblica, complice anche una domanda impertinente posta da un giornalista esterno alla redazione sulla richiesta di fondi pubblici da 6,3 miliardi da parte di FCA allo Stato, argomento che ha persino fatto diventare per un attimo Carlo Calenda di sinistra. Lo stesso giornalista ha poi chiesto dove fosse l’ex direttore Carlo Verdelli, cacciato in malomodo dal nuovo CdA proprio mentre era subissato da minacce di morte da parte di gruppi neofascisti, e, infine, ha provato persino a constatare che le dimissioni del comitato di redazione fossero derivate da un articolo in prima pagina sul quotidiano a difesa della famiglia Agnelli, proprietaria da qualche mese del giornale.
Ma il direttore ha prontamente chiamato la famiglia Agnelli e, dopo avvedute rassicurazioni, ha smentito tutte le falsità che il giornalista esterno aveva osare dire (sicuramente uno che guida macchine Opel e tifa Inter).
“Non accetteremo queste calunnie”, precisa infine Molinari, “nemmeno sugli occhiali di Lapo che sono sicuramente un esempio di come questa Famiglia, illustre Famiglia, ha saputo reinventarsi nel corso dei secoli e travalicare ogni significato di stile accettato in questo mondo. Un mondo che, diciamocelo tutto, senza la famiglia Agnelli sarebbe veramente troppo triste. E forza Juve!”.
Davide Paolino