Per festeggiare la fine dell’epidemia la comunità di Wuhan sta organizzando la Sagra del Pangolino Grigliato, festa annuale che solitamente si tiene a marzo ma che quest’anno era stata rimandata a causa del Covid-19. Il fumo delle braci sulle quali si adageranno i cadaveri delle bestiole si innalzerà fino a confondersi con la coltre grigia di smog, tornata a ricoprire l’origine della pandemia che ancora attanaglia il mondo intero. Camminando per le strade è già possibile vedere i bambini che scorrazzano allegri con i lecca lecca tipici della festa, ovvero bastoncini di legno sui cui sono avvolte le tipiche ali di pipistrello caramellate.
Le specialità gastronomiche della Sagra, infatti, non si limitano solo al simpatico pangolino e alle già citate ali di pipistrello, sono presenti anche le deliziose corazze di granchio ripiene di nutrie frullate, il celebre pasticcio di ratto su letto di zanzare di fiume, il rinomato naso di formichiere in agrodolce e altre prelibatezze che circoleranno fra gli stomaci dei cittadini di Wuhan.
Le esagerate reazioni allarmate da parte del mondo occidentale non si sono fatte attendere: Trump esprime timore sopratutto per una salsa alla lucertola sviluppata nei laboratori cittadini che potrebbe essere sperimentata durante i giorni della festa, Angela Merkel sostiene di non amare la cucina cinese, fatta eccezione per i crauti su piastra, il Ministro degli Esteri Di Maio chiede al governo cinese un rigoroso controllo igienico durante la Pangolinata, Macron infine, mantenendo posizioni più diplomatiche, sostiene che i francesi mangiano lumache e fanno esplodere il fegato delle oche, per cui non se la sente di giudicare.
La Sagra del Pangolino Grigliato dovrebbe svolgersi entro luglio, lasciando il mondo intero col fiato sospeso nelle settimane a venire: in inverno dovremo temere soltanto la seconda ondata di SarsCov-2 oppure l’arrivo di un nuovo virus tutto da scoprire?
Andrea Bonechi