MILANO – Dopo lo scontro con Michela Murgia, durante il quale il noto psicoterapeuta Raffaele Morelli ha chiuso il telefono in faccia alla conduttrice del Tg zero di Radio Capital (cagionandole sindrome dell’abbandono), arriva un nuovo episodio controverso a gettare ombre sull’attività del professore milanese.
Morelli era stato criticato dalla scrittrice per alcune frasi improvvide pronunciate sulle donne (“Se una donna esce di casa e gli uomini non le mettono gli occhi addosso, deve preoccuparsi”) che erano sembrate misogine e retrograde o, come direbbe Morelli, “Se non dico una stronzata altisonante ogni volta che parlo, devo preoccuparmi”.
Lo psicoterapeuta, famoso per le sue perle di saggezza che hanno trovato spazio in moltissimi libri (i suoi) nonché su frasicelebri.it, ieri pomeriggio aveva studio con una sua paziente, quando improvvisamente qualcosa è andato storto.
A quanto risulta dalla registrazione della seduta di cui siamo venuti in possesso con metodi disdicevoli, la donna, stesa sul lettino, aveva cominciato a dare libero sfogo ai suoi pensieri, parlando delle sue angosce e dei suoi sogni infranti. A un certo punto, lo psichiatra la interrompe: “Senta, con questi sogni infranti mi sta infrangendo le palle – si sente sbottare Morelli – voi donne, con il vostro femminile in primo piano, ma pure in secondo, in terzo e in quarto, cominciate a spappolare il mio maschile”.
La donna, stupita, tenta una sommessa reazione pronunciando un flebile “ma…” che manda in bestia lo psicoterapeuta. “Stai zitta e ascolta! Il femminile è una radice! Le donne sono porti! Gli uteri sono lampare nella notte! I tacchi alti fanno sangue! La felicità è quando sei felice! L’occhio del padrone ingrassa il cavallo! Ho già detto che il femminile è una radice?” le dice Morelli con la flemma tipica del medico mentale, perdendo un po’ quell’autorevolezza guadagnata grazie ai suoi studi e, com’è giusto che sia, soprattutto grazie alle sue apparizioni in tv con accanto a una felce di plastica.
La donna, a quel punto, si rabbuia vivendo le cinque fasi del lutto, però non nella giusta sequenza, poiché si trattava di una paziente affetta da disordine cronico patologico.
“Se esco viva da questa cosa, avrò imparato molto, sarò una persona migliore” continua a ripetere lei dondolandosi e mordendosi un labbro mentre indugia nella fase della contrattazione. “La causa di un dolore dura solo se noi continuiamo a pensarla e a ripensarla, a crederle, cogliona!” le risponde allora Morelli, con gli occhi iniettati di sangue (lo sappiamo perché subito dopo Morelli si guarda allo specchio e dice “Come sono bello con gli occhi iniettati di sangue”, ndR).
Di fronte a questo atto passivo-aggressivo ma soprattutto aggressivo, la paziente corre via scoppiando in lacrime e gridando: “E io che pensavo che avrei anche potuto avere un transfert con te! Stupida Stupida! Stupida!”
La donna ha poi segnalato la vicenda all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia, facendo controfirmare la denuncia al suo ego e al superego.
Nell’attesa degli sviluppi della pratica, è intanto già arrivato alla seconda ristampa il nuovo istant-book di Michela Murgia, dal titolo “Dire ‘Stai zitta” a Michela Murgia e altri 99 modi per suicidarsi male”.
Stefano Pisani