Studioaper (TO) – Sono circa 87 milioni* gli Italiani over ’70 che ogni estate, incuranti delle prescrizioni mediche divulgate dal Ministero della Salute e dalle più autorevoli testate giornalistiche di Italia 1, escono di casa nelle ore più calde, spesso solo per farci preoccupare.
La testimonianza – “A quelle ore ci sono i meglio cantieri” spiega Vezio Bacucco, assiduo frequentatore della Tuscolana (fino a qualche anno fa anche nelle ore notturne, “Ma quelli erano altri tempi”, sghignazza), “senza contare che in un Paese con un’età media sempre più elevata sono praticamente inesistenti gli spazi di socialità destinati ai miei coetanei, ridotti ai minimi termini da continui tagli alla spesa pubblica, dal depauperamento di Comuni e quartieri, dalla privatizzazione delle strutture socio assistenziali e, in più, dalla chiusura dei centri diurni per l’epidemia…” E basta, Vezio, abbiamo capito. Quest’articolo doveva essere di costume, invece ci sei capitato tu che sei un professorone! Ma andiamo oltre.
Non solo anziani – Ma non sono solo i rinc… i più maturi, come Vezio, a violare le più basilari norme di buon comportamento. Secondo uno studio dell’associazione Imprendiamocitutto (che si è distaccata da Confindustria contestandone l’eccesso di scrupoli), sarebbero “decine di migliaia i raccoglitori di frutta e verdura, spesso stranieri, che insistono per lavorare nelle ore più torride della giornata, senza un contratto, senza assicurazione, senza dispositivi di sicurezza, senza pause e magari con turni di 48 ore filate, nonostante la preoccupazione dei datori di lavoro, che provano in tutti i modi a farli ragionare”. E poi magari si lamentano se hanno un colpo di calore. Tipico…
La soluzione – Il Ministero della Salute ha quindi proposto un emendamento al DL Semplificazioni che introduce l’obbligo di autocertificazione per uscire di casa dalle ore 11:00 alle ore 18:00, fino a fine agosto. “Sono circa 320 milioni i moduli di autocertificazione prestampati avanzati dal lockdown – spiega il Ministro Speranza – Così pigliamo due piccioni con una fava: evitiamo un inutile spreco di carta e salvaguardiamo la salute dei più deboli”.
I moduli – Potranno quindi essere utilizzati i vecchi moduli, che chiunque può trovare nel cruscotto della propria auto, nelle tasche del giaccone, nel cassetto all’ingresso, nel vassoio della stampante e ovunque li abbia disseminati tra marzo e maggio. Sarà sufficiente apportare qualche piccola modifica a penna. “Ma non sarà un divieto assoluto – spiega ancora Speranza – si potrà uscire per ragioni di necessità, come per esempio per andare a bere molti liquidi“.
Frutta e verdura – Su richiesta dell’associazione Imprendiamocitutto, anche “procurare frutta e verdura per sé o per altri” sarà inserito tra i casi di necessità. La frutta, infatti, grazie al forte apporto di liquidi e sali minerali, aiuta a combattere gli effetti del caldo eccessivo: “E così salvaguarderemo il diritto dei raccoglitori di pomodori a lavorare fino allo sfinimento per un euro e venti l’ora”.
Francesco Conte
* Il dato potrebbe essere sovrastimato. Secondo l’istituto di statistica – che ha chiesto di restare anonimo – alcuni individui potrebbero essere stati contati per sbaglio due, tre o quattromila volte.