CASAL DI BAGASCE(MI) – Si chiama FartArt la nuova provocazione del critico, polemista e artista situazionista Andrea Diprè. Dopo l’intervista doppia a Sasha Grey e Rosario Muniz, dopo aver pomiciato con una grattugia di fronte a un vaccaro di Martellago, e dopo essersi filmato completamente nudo mentre cerca su Google il significato di ‘situazionista’, Diprè ha deciso di inscatolare le proprie scorregge.
In una affollatissima conferenza stampa, tenuta all’interno della vagina di Fetishdea, l’artista ha presentato la prima collezione di lattine: 9500 pezzi, tutti numerati e firmati. Il riferimento a Piero Manzoni è talmente palese che ha subito creato forti polemiche, ma il critico sembra determinato a prendere le distanze e andare oltre: “Le differenze fra la Merda d’artista e la mia FartArt sono tante. La poetica del Manzoni ironizzava sul mercato dell’arte, ma lui non aveva problemi a pagare le bollette. Inoltre la mia collezione è più vasta e sistematica, i peti sono catalogati per tipologie di aroma: fagioli, salsiccia, uovo sodo e cipolla, e per stagionatura, con una gamma che va dal ‘Peto novello’ al ‘Gas gran riserva'”.
Manzoni a parte, altri artisti rivendicano la primogenitura della FartArt. Come Roby Facchinetti, che intervistato sulla questione dichiara: “Con i Pooh abbiamo cominciato a conservare le nostre scorregge già dal ’66, ai tempi non c’erano tecnologie per preservare gli odori, perciò decidemmo di registrarne il suono su disco. Da allora non abbiamo più smesso”. C’è chi si spinge anche oltre, facendo risalire l’idea originale al 1962, anno in cui, per la prima volta, scorreggiava dai microfoni Rai il culo di Bruno Vespa.
Insomma è difficile stabilire quanto la provocazione di Diprè sia innovativa, ma è certo che i suoi peti stanno facendo un gran rumore.
Gianni Zoccheddu