GRA – In un’epoca di privazioni, di fascisti che urlano alla dittatura, e fingono pure che non gli piaccia, e di misantropi che scoprono improvvisamente di non vivere senza più di 6 persone a cena, possiamo almeno dire addio alle inspiegabili code in terza corsia, al patema d’animo, ai timidi sorpassi col cuore in gola come se viaggiassimo con un cadavere nel bagagliaio. Finalmente superare un’auto delle forze dell’Ordine in autostrada non è più reato*. Lo ha stabilito la Cassazione nell’ambito di un procedimento riguardante un guidatore che era stato punito con 7 anni di carcere (commutabili in 7 mesi di lavori socialmente utili in un centro di dimagrimento per leader del Popolo della famiglia), solo per aver sorpassato la volante della Polizia lungo la A14 in un piovoso pomeriggio decembrino.
La storica sentenza è giunta grazie al ricorso in appello fatto da Veloci Guido, 63 enne assistito dall’Avvocato Francesco Lundini-Conte del Foro di Botallo. La Cassazione, come già era avvenuto nei gradi precedenti di giudizio, aveva riconosciuto l’inesistenza del reato proprio in virtù del piccolo particolare che non fosse mai stato contemplato come reato, ma nonostante ciò, l’italica emotività, che colpisce il 98% degli automobilisti in genere incapaci di rispettare uno stop, un semaforo rosso o un parcheggio in fila singola, continua a creare disagi quotidiani alla mobilità.
Secondo psichiatri e criminologi che hanno aperto il proprio studio su twitter, tipo quello che è pure presbitero della Chiesa ortodossa italiana autocefala, ogni volta che si sorpassa una vettura delle forze dell’ordine si viene sopraffatti da un senso intrinseco di colpa criminale e si assume un inopinato aplomb anglosassone cercando di evitare in ogni modo di incrociare l’ineluttabile sguardo di condanna lanciato dai militari, come se rischiassimo di essere riconosciuti in un qualche identikit.
Non è ancora chiaro cosa spinga noi automobilisti ad assumere tale comportamento ma probabilmente è solo perché, in fondo in fondo, tutti abbiamo qualcosa da nascondere, chi l’assicurazione scaduta, chi un fanalino rotto, o chi, semplicemente, una mano che spunta dal bagagliaio.
Vittorio Lattanzi
*Sì, è valido anche con le Gazzelle dei Carabinieri.