ARCORE – “L’Italia è il paese che amo. L’Italia è il paese delle mafie. Io amo le mafie”. Era questo un vecchio sillogismo elettorale che a distanza di decenni tutti ricordano ancora.
Oggi, ad Arcore, è stata inaugurata la Via Vittorio Mangano, eroe silenzioso. A Palermo conosciuto anche come l’eroe delle due Italie.
Per i meno giovani la notizia non è una sorpresa, tutti conoscono le gesta eroiche del palermitano più famoso ad Arcore. Per i più giovani invece è giusto fare qualche piccola digressione storica. Vittorio Mangano nacque a Palermo da una famiglia palermitana. Sin da subito rivelò la sua passione per il calcio e i cavalli e in seguito alla sua passione smodata per gli equini venne soprannominato “l’uomo che sussurrava alle teste di cavallo”. Al culmine della sua attività di stalliere venne assunto da Silvio Berlusconi, che lo volle fortemente per curare i suoi cavalli, con particolare attenzione alle cavalle, pezzi pregiatissimi della sua stalla. Arrestato per invidia, venne considerato eroe perché ai giudici bolscevichi non rivelò nulla sul famosissimo segreto delle stalle di Arcore.
Sensibilizzata finalmente la società sull’importanza della mafia, gli altri comuni stanno già facendo a gara a chi intitolerà strade e piazze ad altri eroi dell’antistato come: Bernardo Provenzano, Gaetano Badalamenti, Nitto Santapaola, Stefano Bontade, Cesare Manzella, Genco Russo, Lucky Luciano, Giulio Andreotti e tanti altri. A Catania si pensa addirittura di rinominare la via Giuseppe Fava in via Maurizio Avola. “E’ la società che ce lo chiede!”.
Claudio Favara