Località sconosciuta tra Molise e Basilicata – “Oh, pure io c’avrei piacere d’annà da mamma a magnà però ar Governo me devono fa’ capì se posso uscì de casa o no!”
Almeno su questo non ha dubbi A’ Nonimo, il celebre hacker che da anni si cela dietro la maschera di uno degli intellettuali più grandi ed eclettici che la nostra storia possa vantare: Enrico Montesano.
A’ Nonimo ha raccolto la confusione e il malcontento di milioni di italiani che sono rimasti palesemente disorientati dal decreto (e qui è stata grande la delusione di tutti i collezionisti degli ormai amatissimi DPCM di Conte) che si accinge a regolamentare i margini di manovra per tutto il periodo delle feste natalizie e allo scopo di decrittarne il recondito contenuto ha dato vita a una task force composta, oltre che da lui stesso, anche da un egittologo, un escapologo e da una Giovane Marmotta campionessa mondiale di orienteering. Il pirata informatico ha quindi deciso di violare il sito del governo – protetto da una quasi invalicabile password di 5 lettere, delle quali una era un R, poi c’era una coppia di C, e due erano O separate dalle due C – per sostituire la versione originale redatta in oscuro legalese con quella elaborata con i suoi complici, versione commestibile ai comuni mortali, anche quelli che in tv guardano solo i canali compresi tra il 3 e il 5.
Per esempio, dove il testo del decreto recita: «Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 […] lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
“Traduzione“, ci spiega A’ Nonimo, “Se po’ annà da nonna al pomeriggio massimo in due, tre se c’hai un pupo o un fijo che nun c’ha ancora la barba, e prima delle 22 te devi levà da li cojoni e te ne torni a casa; che poi nonna gli anni scorsi cor cazzo che la andavi a trovà se non era per fatte da’ la paghetta sottobanco!“
Un altro passaggio del testo governativo ritenuto eccessivamente sibillino è il seguente: «Nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle «zone arancioni», ndr), ma sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».
Indicazione che il nostro hacker addomestica così: “Nei giorni che non stai ad aspettà la festa, non stai a fà festa e non stai a smaltì la festa, puoi uscì dal tuo paese ma solo se è di quelli che non contano un cazzo e in un arco di 30 km ma non per annà nel capoluogo. Cioè, se tu stai a Vicovaro che c’ha 3802 abitanti, non è che te ne poi annà a Castelverde che è a 29 km e 348 metri! Quella è una frazione di Roma e a Roma, è inutile che rompi i cojoni, non ce poi annaaaaa!!!“
In definitiva, conclude A’ Nonimo, non importa se ti svegli gazzella o leone, in zona rossa o in zona arancione, in un comune sopra o sotto i 5000 abitanti, che sia prima o dopo le 22, che tu vada a trovare tua madre da solo o con la moglie al braccio e un figlio tra le palle, che tu stia andando dal tabaccaio o a fare attività sportiva, il modo per non sbagliarsi, e il decreto proprio con la sua tortuosità intende farlo capire esplicitamente, è uno e uno solo: “State a casa e nun rompete er cazzo!“
Augusto Rasori