BRUXELLES- Sale la tensione tra la Commissione europea e AstraZeneca, l’azienda farmaceutica anglo-svedese balzata agli onori delle cronache per essere un’azienda farmaceutica anglo-svedese balzata agli onori delle cronache.
Pomo della discordia tra Commissione e AstraZeneca è la consegna delle dosi di vaccino anti-covid 19, per le quali – secondo le istituzioni europee – l’azienda farmaceutica avrebbe accumulato dei fortissimi ritardi: “Non voglio infierire sui ritardi di AstraZeneca, ma quando abbiamo siglato il contratto Fratelli d’Italia era sotto al 40%“, ha dichiarato la Commissaria europea alla salute Stella Kyriakides all’emittente cipriota Tele Nicosia 24.
Durante l’ultimo meeting, tenutosi proprio questa mattina, Stella Kyriakides avrebbe chiesto all’amministratore delegato di AstraZeneca Pascal Soriot delle ulteriori rassicurazioni sulle consegne del vaccino e alla risposta di quest’ultimo – “Quale vaccino?” – si sarebbe vista costretta a dargli un ultimatum: “Se entro la fine del primo trimestre di quest’anno AstraZeneca non riuscirà a consegnare almeno la metà delle dosi pattuite – ha tuonato Kyriakides – la Commissione europea non esiterà ad applicare le penali previste“. Al che Soriot avrebbe esclamato: “Quali penali?“.
Secondo alcuni commentatori, la maggior parte degli attriti tra l’UE e AstraZeneca riguarderebbe l’interpretazione dell’articolo 94 del contratto di fornitura: l’UE ritiene che l’articolo espliciti in maniera inequivocabile gli obblighi di produzione di determinati volumi di vaccini da parte di AstraZeneca; AstraZeneca, invece, insiste nel sostenere che l’articolo in questione non sancisca alcun obbligo, dato che sul loro contratto sarebbe coperto da una macchia di Ferrero rocher.
Un ulteriore aggiornamento tra le parti in causa è previsto per la giornata di domani.
Alfonso Biondi