PALERMO – «Incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul terreno tecnico investigativo, e non anche su quello politico e culturale, è alla lunga inesorabilmente perdente»: così affermava Gian Carlo Caselli e così recita la prima pagina del Calendario Hot 2014, distribuito dal Fatto Quotidiano, che ritrae i tre leader della lotta alla mafia: Travaglio, Ingroia e Di Matteo. A soli 9,99 euro più il prezzo del quotidiano, i lettori (ma soprattutto le lettrici) potranno contribuire alla creazione di un fondo per il supporto ai territori piagati da Cosa Nostra, visto che i soldi e i beni confiscati dallo Stato restano misteriosamente inutilizzati e i loro costi di gestione continuano a lievitare.
«Volevamo dare un segnale forte, per questo abbiamo deciso di spogliarci e far vedere il pelo riccio di Antonio» scrive Travaglio. «Inoltre volevamo portare alla luce la dolorosa vicenda delle minacce al pm Nino Di Matteo. È concesso a Giuliano Ferrara di truccarsi e cantare canzoncine, a Massimo Giletti di essere considerato un giornalista e noi non potevamo fare qualcosa di così importante per il nostro Paese?».
Stando ad alcune indiscrezioni, doveva partecipare anche Andrea Scanzi, ma alla fine si è tirato indietro perché non gli piaceva come era venuto negli scatti di giugno ed agosto. «Queste iniziative fanno bene allo Spirito, ne ho già acquistato uno da mettere nel bagno delle donne della mia parrocchia» ha affermato Don Ciotti. Risentito è parso invece il fratello del giudice Borsellino: «Mi aspettavo di essere almeno interpellato, non so se avrei accettato di posare, ma avevo da consigliare loro dei tanga rossi da sventolare nelle foto».
Si teme ora la risposta di Matteo Messina Denaro.
Fabio Bellacicco