Roma (Draghi S.P.A.) – “Prima regola dell’imprenditore: niente e nessuno è più importante dell’imprenditore. Seconda regola dell’imprenditore: tutti i giorni l’imprenditore sa cosa è giusto e cosa è sbagliato. Terza regola dell’imprenditore: qualsiasi giorno che l’onnipotente manda in Terra è un giorno giusto per fatturare, ché mica siamo dei lavativi come Lui, che al settimo si è riposato”. Sono queste le parole che campeggiano nella sede di Confindustria in Viale dell’Astronomia numero 30, all’Eur di Roma, dove oggi era in programma un workshop dedicato al tema molto scottante delle morti bianche, tenuto da uno dei principali esponenti della più importante tra le organizzazioni rappresentative del circuito imprenditoriale, il famoso sultano Jafar. Tra gli altri ospiti: il miliardario John. D.Rockerduck, Cuordipietra Famedoro, Montgomery Burns e Carlo Bonomi.
“Guardate, esimi colleghi, – ha esordito aprendo i lavori il sultano – io dico che se iniziamo a concedere tutti questi – come li chiamate voi – ‘diritti’ ai lavoratori, va a finire che tra poco non ci sarà più nessuno disposto a farsi assumere con una lettera di dimissioni già firmata, o con turni che potrebbero essere associati ai bei tempi d’oro dello schiavismo legalizzato”.
Dopo essersi asciugato una lacrima di nostalgia dal volto, ha proseguito: “Che quelli, i lavoratori, sono infidi, prima iniziano con i permessi, poi vogliono i giorni di malattia – invece di dimostrare attaccamento al lavoro continuando a venire in fabbrica e dando il buon esempio – e poi, non paghi, si farebbero talmente arditi da richiedere le ferie, orari di lavoro degni e persino i buoni pasto – quando dovrebbero ringraziarci se eliminando le pause pranzo, riusciamo a fargli mantenere una buona linea – potrebbero arrivare a chiedere un corrispettivo in denaro per il lavoro svolto. Capite? Soldi per il loro lavoro!! E il guadagno dei poveri imprenditori dov’è? Dov’è?”, si chiede esterrefatto il sultano.
Ma l’obiettivo vero del seminario/workshop/incontro/ore detratte dalla pausa pranzo dei lavoratori accorsi all’evento, è quello delle morti bianche che, da inizio anno, hanno già toccato quota 185 in tre mesi (dati fino al 31 Marzo 2021), una quota superiore alla media dello scorso anno quando a fine 2020 si sono poi raggiunti i 1270 morti sul lavoro (milleduecentosettanta morti sul lavoro, lo scriviamo più largo per farlo notare meglio n.d.r.). Più di tre al giorno.
“È strano che nel 2021, dopo l’introduzione delle più moderne tecnologie, ci siano ancora persone, uomini e donne di questo pianeta, che perdono la vita sul lavoro“, afferma l’imprenditore Lord Ozwell E.Spencer, Presidente della Umbrella Corporation. “Io dico che la misura è colma! Questa scusa futile per non recarsi in azienda deve finire!”. L’accorato appello è stato accolto dagli ululati degli imprenditori presenti.
“La mia società, – ha continuato Spencer – molto attiva nel settore biotecnologico, ha creato un particolare siero che restituisce la vitalità a tutti i soggetti purtroppo periti nell’esercizio delle loro funzioni. Questo virus… no scusate, siero miracoloso permetterà ai dipendenti di riprendere il loro lavoro, anche meglio di prima, e senza quelle richieste assurde come ferie, pause per andare in bagno, o persino mangiare o dormire. Il futuro delle imprese è qui a portata di mano”, ha concluso portato in trionfo da tutti gli esponenti di Confindustria presenti.
“E se alla fine non bastasse, delocalizzeremo tutte le morti bianche in Polonia”, gli ha fatto eco Bonomi, subissato di applausi e congratulazioni dagli imprenditori in sala.
Davide Paolino