Uno sfrugugliardo di persone: questo il numero di pellegrini in arrivo a Roma in occasione della cerimonia di canonizzazione di Papa Roncalli e Papa Wojtyla che si terrà domenica prossima. Le cifre diffuse dalla Questura fanno davvero paura: nella capitale “sono previsti arrivi con 15.000 treni straordinari (pare infatti che arriveranno in orario) di provenienza nazionale e internazionale e circa 8000 voli charleston esclusivi per pellegrini negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, nonché in nave”. All’evento parteciperanno, oltre alle massime autorità ecclesiastiche, anche capi di Stato, reali, capi di governo, ministri degli stati esteri, ma anche persone importanti, come Maria De Filippi, Raffaella Carrà, lo Chef Cracco e tutti i supereroi della Marvel.
Intanto è di pochi giorni fa l’ultima guarigione miracolosa avvenuta grazie all’intercedere dell’ormai santo Karol Wojtyla. La notizia è stata resa nota dallo stesso Calogero Cicredo, un uomo di 40 anni, e dallo staff medico che lo aveva in cura da quella sfortunata mattina di 5 anni fa. Quella maledetta mattina di 5 anni fa, infatti, Calogero fu coinvolto in una sparatoria nei pressi della sua abitazione del tranquillo paesello di Corleone. Una sparatoria che, quella bastarda lurida mattina di 5 anni fa, lo costrinse su una sedia a rotelle, paralizzato dalla punta del cappello in giù.
Questo fino a pochi giorni fa, esattamente fino alla scorsa domenica di Pasqua quando Calogero, a cinque anni da quella porca eva mattina, ha ricevuto direttamente dal Vaticano una preghiera con reliquia del Santo Padre polacco. Infatti, appena finiti i versi del Papa, l’uomo ha sentito un fortissimo bruciore allo stomaco. Subito credeva fossero i postumi delle abbuffate pasquali ma poi, lentamente, si è reso conto che il bruciore oltre ad aumentare si stava estendendo anche al corpo e agli arti che prima erano totalmente insensibili. In pochi minuti l’uomo si è ritrovato in piedi fra lo stupore della famiglia tutta. I medici non hanno potuto fare altro che gridare al miracolo. Un miracolo pasquale per lui e la sua famiglia. Calogero intanto ha dichiarato che “ritrovare la mobilità a 40 anni, dopo 5 anni di paralisi totale, è come nascere una seconda volta. Finalmente adesso grazie all’amore di Dio e a San Wojtyla potrò nuovamente essere utile ai miei cari. Non vedo l’ora di poter tornare al lavoro. Mi mancava tantissimo poter andare con i miei fratelli a freddare quelli che non pagano il pizzo. Sono emozionato al solo pensiero della prima persona che dovrò incaprettare. Per non parlare della mia amata lupara che avevo dovuto ovviamente abbandonare. Fortunatamente certe cose sono come andare in bici e non si dimenticano mai”.