Cornovaglia (UK) – Finalmente una buona notizia – contenuta in uno dei documenti redatti nel corso del G7 appena concluso – che metterà a tacere, si spera almeno per qualche mese, i soliti catastrofisti climatici: la prossima estate, ormai alle porte, sarà (relativamente) fresca.
Non solo: sarà l’estate in assoluto meno calda dei prossimi 50 anni. È infatti questa la conclusione a cui è giunto il gruppo di ricerca incaricato dal G7 per la redazione del documento sul clima. Il Prof. Arturo Orutra, a capo del team, ha infatti spiegato: “Tutti i dati portano a confermare un progressivo, graduale e inarrestabile aumento di temperatura di anno in anno, che neppure le significative riduzioni dell’attività umana generate dalla pandemia sono state in grado di rallentare. Per cui possiamo affermare, con ragionevole certezza, che le temperature dei prossimi 50 anni saranno certamente più elevate di quelle di quest’anno. Quella che sta per iniziare, quindi, sarà l’estate con le temperature più miti tra quelle oggetto dell’analisi“. E le buone notizie non finiscono qui: secondo la prudente stima del prof. Orutra, è molto probabile che anche la prossima estate sia più fredda delle successive cinquanta. Il trend potrebbe essere addirittura confermato per i prossimi decenni.
Uno studio certamente controcorrente, che anziché guardare nostalgicamente al passato (come avviene quasi sempre in questi casi) è invece proiettato con ottimismo verso il futuro.
Ma nonostante le rassicuranti conclusioni riportate nel documento, il G7 ha assunto importanti impegni sul clima, come quello di fissare i prossimi vertici in Islanda e Groenlandia per stare più al fresco e fare totò sul sederino a chi non ridurrà le emissioni prima dell’estinzione di massa.
“Ci sono due modi di guardare le cose – conclude il prof. Orutra – concentrarsi sul bicchiere mezzo pieno o su quello mezzo vuoto. E noi preferiamo concentrarci sul bicchiere mezzo pieno, prima che evapori del tutto co’ sto cazzo di caldo.
Francesco Conte