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Miracolo in Sardegna: statua della Madonna sanguina, ma solo 5 giorni al mese

Santa Teresa di Gallura (SS) – Si grida al miracolo in Sardegna. La statua della Madonna Stella Maris, che nei giorni scorsi è diventata virale sui social per la sua incredibile somiglianza con una cosa che al momento ci sfugge, sta “piangendo” sangue.

La Madonna dei Naviganti, quindi, si aggiunge alle tante statue di madonne grondanti sangue in giro per il mondo. Ma questo miracolo colpisce per la sua singolare modalità, come ci racconta il parroco Don Efisio Menarca: “All’improvviso, dal centro della statua, inizia a uscire del sangue. Dapprima solo alcune gocce, poi il flusso si fa più consistente, tanto che dobbiamo avvolgere la statua in un materiale assorbente. Poi dopo cinque giorni il miracolo si interrompe, per poi ripetersi, puntualmente, dopo 24 giorni. È un fenomeno inspiegabile”.

Il veggente Gino Knaus – che ogni mattina si reca ai piedi della statua per ascoltare le parole della Beata Vergine – ha riferito che nei giorni del miracolo la Madonna gli parla con un tono piuttosto nervoso, ha sbalzi di umore, lamenta dolori alla schiena e inspiegabilmente inveisce contro l’IVA al 20% degli assorbenti. Quando invece il miracolo ritarda di qualche giorno, è San Giuseppe a parlare a Gino Knaus con voce preoccupata e a inveire contro lo Spirito Santo.

Il caso del presunto miracolo di Santa Teresa di Gallura è arrivato anche ai vertici del Vaticano, il quale, tramite il responsabile della Congregazione della Valutazione delle Statue delle Madonne Dissanguate, ha voluto spiegare la propria posizione: “Se perde sangue in quel modo vuol dire che non è più una bambina. Quindi la cosa non ci interessa”.

La statua, opera dell’artista sarda Maria Scanu – che non ha mai voluto rivelare la fonte della sua ispirazione (anche se molti la ricordano a gambe aperte davanti a uno specchio mentre scolpiva) – è stata donata ai pescatori galluresi nel 1999 e da allora non smette di meravigliare gli abitanti di questa parte della Sardegna. “Mi piace molto questa statua, rimango a bocca aperta ogni volta che la vedo”, dichiara Gavino Cunnilingus, anziano pescatore della zona. “Io vorrei portarle in dono il mio pesce”, gli fa eco un suo collega.

Ora a Santa Teresa di Gallura si spera – nonostante il turismo già consistente in zona – nell’arrivo di una nuova categoria di visitatori, quella degli adoratori di questa sacra immagine. L’entusiasmo è palpabile, come ci dimostra un eccitatissimo Gavino Cunnilingus che ci congeda con un’esclamazione in rima: “Viva la statua, che Dio la benedica!

Eddie Settembrini

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