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Strasburgo. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo fa ammettere i Jalisse a Sanremo

STRASBURGO – Con una clamorosa decisione, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha decretato che i Jalisse debbano essere ammessi con procedura di urgenza al Festival di Sanremo 2022.

La sentenza giunge all’indomani dell’ennesima esclusione del duo musicale dalla più famosa kermesse canora italiana dopo X Factor e Amici. A 25 anni dall’inatteso trionfo di “Fiumi di parole” al Festival del 1997 ai Jalisse era stato impedito per la 25a volta consecutiva di poter concedere il bis, tanto da far parlare apertamente di Jalissefobia; ma i loro fan non si sono arresi alla decisione del direttore artistico Amadeus e hanno presentato ricorso, poi accolto, all’organismo europeo.

La procedura è stata seguita personalmente dal presidente emerito del Jalisse Fan Club Italiano, l’Avv. Claudio Siracusa. Il legale, che ama definirsi El Pibe del Foro per la sua presunta capacità di dribblare le accuse rivolte ai suoi assistiti, in realtà è meglio noto nell’ambiente perché un suo cliente è stato condannato per attentato contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato, speculazione bellica e abigeato, anche se si era rivolto a lui solo per contestare una multa per divieto di sosta.

L’avvocato, fiducioso nel pronunciamento della Corte – “Ci sarà pure un giudice a Strasburgo!” – ha presentato un articolato ricorso che ha convinto i magistrati europei e di cui sono trapelate alcune parti. Si fa notare intanto che sembra impossibile che i Jalisse abbiano proposto un brano peggiore di altri che sono stati invece ammessi da Amadeus: “Nel 2020 tra i big del Festival si è esibita addirittura Elettra Lamborghini con un pezzo intitolato nientepopodimeno che Musica!”. E il duo sarebbe ben più meritevole di altri artisti anche tra i concorrenti di quest’anno: “Uno dei big scelti dall’esimio direttore artistico sarà un certo Aka7even, un nome più adatto a una bibita gassata che a un cantante!”.

Ma sembra che l’argomento principe per far decidere i giudici della Corte di Strasburgo, con il quale l’avv. Siracusa ha chiuso il lungo ricorso, gli sia stato suggerito direttamente da un suo illustre conoscente che vuole mantenere l’anonimato e per questo chiameremo Cav. SB: “Ammetteteli! Sono gli zii dei Måneskin!!!”

Andrea Michielotto

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