TOFU (Giappone) – Il celebre attore porno Katsunosuki Marihito, conosciuto nell’ambiente col nome d’arte di “Mega-Pixel”, ha deciso di fare chiarezza una volta per tutte su uno dei misteri più grandi che circondano il mondo dell’hard: perché nei film giapponesi vengono pixelati i peni? La verità ha colto tutti di sorpresa: nessuna censura, ma solo dei normalissimi peni giapponesi. “Molti parlano di censura, di senso del pudore, assurdo! Figuriamoci se un popolo come il nostro che ha inventato il bukkake e vende ai pedofili i sellini delle bici delle ragazzine avesse di questi problemi. Ma non li abbiamo sempre avuti così”, racconta Mega-Pixel, “Fino all’11 marzo del 2011 erano come tutti gli altri e venivano davvero censurati”. Già, l’11 marzo, una data che fino al 2011 riportava alla mente una delle più grandi catastrofi dell’umanità: la nascita di Sandra Milo. Ma che da quel giorno ne ricorda un’altra, meno grave me pur sempre drammatica: il disastro nucleare di Fukushima.
L’11/3 ha segnato un cambio radicale per l’anatomia degli uomini giapponesi; un cambio di cui nessuno, fino ad oggi, aveva avuto il coraggio di parlare. Dalla confessione shock di Mega-Pixel apprendiamo anche che da allora, per non essere scoperti, i giapponesi sono soliti indossare delle protesi di peni in lattice. Il responsabile della sicurezza della centrale di Dai-chi, dal canto suo, si è affrettato a negare il legame tra le radiazioni e le malformazioni genitali. Ma a smentirlo ci hanno pensato subito gli operai che lavoravano nelle vicinanze del reattore 4: in dieci sono apparsi in tv mostrando i loro corpi interamente coperti di pixel.
Mega-Pixel prosegue nello straziante racconto dicendo che sua moglie ha chiesto il divorzio pochi mesi dopo l’accaduto. E come lei hanno fanno molte altre donne giapponesi. Il motivo era per tutte lo stesso: avere a che fare con quei peni pixelati le facevano sentire “come quelle troie dei film porno”. Appena si sono diffuse le notizie delle malformazioni e dei conseguenti divorzi, i flussi del turismo sessuale femminile hanno però cambiato immediatamente direzione; migliaia di donne, single e non, hanno cancellato i loro viaggi alla volta dei Caraibi e dell’Africa nera per dirigersi in massa in Giappone perché sembra che i peni pixelati, con tutti quegli angoli spigolosi, regalino un piacere paradisiaco alle signore. E’ per questo che sono sempre di più gli uomini occidentali che hanno deciso di farsi pixelare il pene chirurgicamente, nonostante l’operazione preveda l’impianto delle cellule di uno schermo HD nel membro del paziente, e sempre più frequenti sono le offerte “pixel your penis” che promettono miracoli grazie a pomate al plutonio giapponese.
È la fine del sesso come lo conosciamo? Alle turiste sessuali di ritorno dal Giappone l’ardua sentenza.
Davide Rossi e Vittorio Lattanzi