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Record di Mentana: anteprima del TgLa7 dura solo 28 minuti

Foto Credits: YouTube

ROMA – Storico record raggiunto ieri sera da Enrico Mentana: l’anteprima del TgLa7 è durata infatti solo 28 minuti, durante i quali il direttore, prima di lanciare la sigla del vero e proprio notiziario, ha ampiamente commentato gli argomenti dell’edizione della sera nella sua consueta “Operazione Tg For Dummies”. Mentana è riuscito dunque a cedere ben 4 minuti e mezzo ai servizi degli altri giornalisti. Uno spazio enorme, mai ottenuto prima d’ora, che ha commosso tutta la redazione.

Colti di sorpresa tutti gli operatori di ripresa, che, come sempre, si erano già messi belli comodi alle fatidiche parole “Tra poco nel telegiornale parleremo di…”: telecamera fissa col pilota automatico su Enrico, scarpe sfilate, album “Brothers in Arms” dei Dire Straits nelle cuffiette, lettura ipnotica dell’ultimo numero di “Bocche di fuoco”, nota rivista pornografica da battaglia procurata al mercato nero, per tutti i tecnici, da Paolo Celata.

Dopo 28 minuti durante i quali Mentana ha svelato con dovizia di particolari tutto il telegiornale che stava per andare in onda – rendendone inutile la visione -, facendo ricorso anche a disegni, pupazzi a guanto e ombre cinesi per descrivere meglio i concetti, è stata chiamata improvvisamente la sigla. L’intera sala di regia è stata gettata nel panico: il montatore, in particolare, stava fumando un cannone di due metri e quindici ed era in una fase allucinatoria acuta in cui sognava di lavorare con Cesara Buonamici, ma è stato bruscamente ricondotto alla realtà dalle grida stridule del direttore che invocava la sigla. “Di solito Mentana ama ascoltare il suono della sua voce e fare giochi di parole a cui ride forte da solo, per almeno 30 minuti prima di cominciare” ha raccontato sconvolto “davvero non me l’aspettavo, chiedo scusa a tutti!”.

L’evenienza è stata così insolita che nella puntata del programma che segue, “Otto e mezzo”, il punto di Paolo Pagliaro è stato dedicato a questo gesto. “Com’è possibile che questa sera Mentana sia passato al telegiornale così presto?” ha chiesto Lilli Gruber a Dario Fabbri, analista geopolitico, consigliere scientifico di Limes e scudo umano di Mentana, sollecitando un’analisi strategica di questa azione. “Vi confesso che sono rimasto spiazzato anch’io. Figuratevi che mi ero allontanato un attimo per urinare nel bacile che, solitamente, durante le maratone politiche viene usato da Tommaso Labate, e son dovuto tornare di corsa in studio, dove vivo da un mese in braccio a Mentana. Tutti ci aspettavamo che, come al solito, Chicco si dilungasse inutilmente almeno per un’altra decina di minuti, invece ha chiuso di botto” ha spiegato Fabbri con la consueta lucidità.

Corrado Augias, collegato dalla sua biblioteca antiatomica, ha parlato di “Episodio senza precedenti, di difficile interpretazione. Non sappiamo come la Storia lo giudicherà” prima di essere ferocemente interrotto, senza riavere mai più la parola, da Paolo Mieli, presente in studio e intervenuto pavlovianamente dopo aver udito la parola “storia”. A un certo punto, lo stesso Mentana si è materializzato in un monitor e ha chiesto improvvisamente la parola alla Gruber, perché aveva “ancora qualcosa da dire sull’Inter” ma Lilli Gruber aveva finito il tempo a disposizione e lo ha invitato cordialmente a recarsi in un paese, “su cui Fabbri ti ragguaglierà. Ciao Enrico. A domani con Otto e mezzo”.

Stefano Pisani

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