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Tagli alla scuola: via i professori, alunni insegneranno a turno

Tagli alla scuola: via i professori, alunni insegneranno a turno - Lercio
(Foto: kevin dooley)

Roma – Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha tenuto stamani una conferenza stampa per illustrare una nuova, epocale riforma della scuola pubblica, la settecentosessantunesima dall’Unità d’Italia.

“In questa riforma scolastica – annuncia il Ministro – abbiamo messo dentro tutto il meglio dell’esperienza di Scelta Civica. Così come Mario Monti ha salvato l’Italia dalla recessione, noi ex di Scelta Civica salveremo l’istruzione da se stessa”. Giannini rivendica anche il ruolo del suo ex partito: “Scelta Civica riconosceva il valore fondamentale del ruolo dell’istruzione primaria e secondaria, per questo, grazie ai contributi forniti dal governo Renzi, sto mettendo in campo tutti gli hashtag possibili per riformare quel settore che per molti è irriformabile”.

Ma in cosa consiste questa riforma denominata “Decameronellum”? Il modello è quello dell’opera di Boccaccio. La prima differenza con il passato recente consiste nel ritorno ad un accesso agli studi riservato esclusivamente alle classi agiate. Per sfatare il falso mito che è dovere della scuola, e della società civile più in generale, fornire a tutti le stesse possibilità di accesso agli studi e alle qualifiche lavorative, a prescindere dalle differenze sociali. La povertà spingerà a cercare in tenera età un lavoro, la ricchezza renderà ininfluente un titolo di studio. Tutto ciò renderà inutile la presenza degli insegnanti delle scuole, che verranno ripensate come luoghi di svago e ricollocate all’interno di Resort e Agriturismi in aperta campagna. All’interno delle classi ogni alunno, a turno, sarà responsabile di una materia o discussione di interesse comune: depilazione maschile, purezza della coca e l’ultimo libro di Fabio Volo. Le vecchie materie inutili come letteratura, storia e matematica verranno sostituite da discipline moderne in grado di captare l’offerta di lavoro da parte delle imprese: cake design e make up all’artistico, Mixed Martial Arts all’Isef e social networking negli istituti commerciali.

In attesa delle reazioni da parte dei gruppi politici e sociali, si registra il primo commento da parte della Cei: “Siamo convinti della necessità di una riforma che avvicini la scuola al mondo del lavoro, ma riteniamo che la soppressione degli insegnanti di religione allontanerebbe la chiesa dal mondo delle sovvenzioni pubbliche più o meno occulte”.

Adelmo Monachese & Andrea H. Sesta

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