Bolletta (IN)- La crisi energetica arriva come una doccia fredda, in seguito a un periodo piuttosto tranquillo durante il quale non era successo nulla di eclatante. Dopo una piccola pandemia che ha paralizzato il mondo, un conflitto che da un momento all’atro potrebbe sfociare in una guerra nucleare totale, il probabile avvento al potere in Italia di uno schieramento dal profumo neofascista, in molti pensavano che si potesse andare avanti così, senza grossi pensieri.
E invece no, è arrivato il caro-bollette a turbare i nostri animi, a farci chiedere di quanto salirà il prezzo dello spritz o dell’abbonamento Netflix, diventati beni di prima necessità. Finora, nonostante il monito di Draghi, abbiamo preferito il condizionatore acceso alla pace in Ucraina, ma le preoccupazioni per un inverno al freddo ci stanno progressivamente ammorbando e, addirittura, pare stiano sostituendo quelle relative sull’uso dello schwa. In molti, però, sono ottimisti e ritengono che il cambiamento climatico potrebbe trasformare l’Italia in uno stato subtropicale, cosa che renderebbe il riscaldamento nelle abitazioni superfluo.
Nel frattempo, gli imprenditori e i proprietari dei ristoranti continuano a postare ed esporre nei propri locali le bollette con le astronomiche cifre dovute agli aumenti. Una protesta che mira a denunciare le varie speculazioni delle aziende energetiche? No, solo un avviso: “Se i costi per produrre la nostra merce saliranno alle stelle, aumenteranno proporzionalmente i prezzi dei nostri prodotti”.
È seguendo questa logica che Filippo Randelli, operaio di 46 anni, ha postato la sua bolletta, sperando che questo gesto potesse comportare, anche nel suo caso, un aumento proporzionale dello stipendio: “Sono triplicati i costi per trasportare il mio corpo sul posto di lavoro, tutti i prezzi dei prodotti alimentari che mi servono per mantenermi vivo e poter tornare ogni giorno in fabbrica sono cresciuti vertiginosamente, voglio che la mia busta paga sia adeguata a questi rincari!” ha scritto Filippo su Twitter sotto la foto della sua bolletta della luce. “È forse un modo per dire che questo tizio non ha voglia di lavorare e preferirebbe percepire il Reddito di Cittadinanza?” è stata la maliziosa risposta di un produttore di pizze con sopra il pata negra.
Sergio Marinelli