Roma – L’aumento vertiginoso delle bollette di gas e luce sta gettando nello sconforto tutti gli italiani. La stessa Giorgia Meloni – premier in pectore – non nasconde la sua preoccupazione: “Ci avviamo verso un inverno difficile, sentiremo molto freddo. Perciò questo non mi sembra proprio il momento di togliere la fiamma dal simbolo di Fratelli d’Italia, quindi nun me rompete più er cazzo co ‘sta storia”.
Ma in tutta questa preoccupazione c’è anche un risvolto positivo: l’INPS sta registrando – per la prima volta dalla sua fondazione – un bilancio in attivo. Contestualmente si è verificato un aumento significativo delle dichiarazioni di morte. A mettere in relazione i due dati è stata l’ISTAT, che dunque è arrivata a una conclusione sorprendente: la gente non congela più i parenti anziani morti per continuare a riscuotere la pensione dell’INPS. E questo a causa dell’aumento del costo dell’energia che ha reso particolarmente oneroso mantenere acceso per 24 ore un grosso congelatore. E benché qualche irriducibile sia passato alla conservazione del nonno in salamoia, la maggior parte delle persone ha abbandonato definitivamente questa pratica, considerata ormai sconveniente, preferendo smaltire i parenti morti tramite ordinaria sepoltura.
Ma se da una parte l’INPS esulta, dall’altra scendono sul piede di guerra i produttori di congelatori che, per bocca del portavoce di FederGelo Massimo Rigido, chiedono al governo un provvedimento d’urgenza per venir loro incontro: “Non siamo così ingenui da credere che i nostri prodotti venissero acquistati solo per congelare pisellini e sofficini – ammette Rigido – sappiamo che una fetta di mercato è costituita dai nonni morti, ma non possiamo essere penalizzati per questo. Chiediamo quindi al governo di varare un bonus per l’acquisto di congelatori di classe A. Magari particolarmente capienti, nel caso venissero a mancare sia il nonno che la nonna“.
Eddie Settembrini