URBIETORBI (SCV) – La messa domenicale fa parte delle tradizioni del nostro Paese sin dai tempi dell’antica Roma; non è infatti inusuale, anche ai giorni nostri, vedere folle che si accalcano all’ingresso per accaparrarsi i posti che garantiscono visuale migliore, libretto dei canti e sinossi delle letture previste.
Tuttavia, non sempre questo si risolve in modo pacifico: spesso, infatti, la situazione degenera in scambi di spintoni, offese vernacolari, lanci di protesi e grucce dalle file più lontane – niente, però, che una buona dose di confessionale non possa risolvere.
Almeno questo è quello che credevano tutti, fino a qualche settimana fa, quando, durante la messa domenicale nella parrocchia di Passi sul Lago (TB), il parroco B. Gotto non è riuscito a tenere le redini della funzione a causa di un gruppo di devotissime donne assiepate nella navata est che andavano fuori tempo sia nei canti che nelle preghiere, ostacolando il normale svolgimento della liturgia. Le pie dame della navata ovest, dal canto loro, durante la fila per la comunione hanno dato il via ad una furibonda rissa con lanci di lumini fumogeni, messali rilegati, ex voto metallici e rosari a grani grossi. Quando Don Gotto ha provato a ristabilire l’ordine col campanello d’altare è partito il coro: “Solo pregare/ sapete solo pregare/ solo pregaaare/ sapete solo pregareee”, cui è seguita l’immediata risposta: “Senti che puzza/ scappa pure l’empio/ stanno arrivando i mercanti dentro al tempio”. Solo grazie all’aiuto dei chierichetti, equipaggiati con turiboli lacrimogeni, Don Gotto è riuscito a far allontanare tutti e chiudere in fretta e furia la messa, per poi rivolgersi immediatamente alle alte sfere in Vaticano.
Dopo qualche settimana di estenuanti riunioni, il Cardinal Desiderio Guardinfanti ha inviato a tutte le parrocchie cattoliche sparse per il globo una circolare con la quale comunica l’introduzione della “Tessera del Fedele”.
“È sommamente iniquo ed inammissibile che le nostre sacre funzioni siano intralciate e financo interrotte da una invereconda minoranza di disturbatori che infangano anche il nome dei fedeli più devoti”, si legge nella circolare, “Si ordina dunque che ogni luogo di culto sia munito di tornelli e che ogni fedele sia obbligato a sottoscrivere la tessera con assegnazione del posto, in modo da permettere, in caso di infrazione, di individuarlo e segnalarlo alle autorità divine”.
Inoltre, si apprende, la tessera sarà a punti: una volta azzerata la dotazione iniziale di 33 punti, scatterà il DAFRO (Divieto di Assistere alle Funzioni Religiose Ordinarie), che potrà essere annullato solo dopo una serie di confessioni con obbligo di firma e penitenze speciali. Il fedele, inoltre, verrà perquisito per scongiurare l’introduzione nei sacri luoghi di striscioni offensivi o oggetti contundenti – compresi stampelle, bastoni e deambulatori: tali ausilii saranno consentiti solo ove il devoto possa esibire adeguata certificazione medica o dimostrare un pellegrinaggio a Lourdes con attestazione di omesso miracolo.
Le norme hanno carattere retroattivo, per cui la parrocchia di Passi sul Lago, dopo gli incidenti sopra citati, dovrà sostenere 4 domeniche di messe a porte chiuse e pagare alla Federfede 10.000 euro di multa, comunque prelevabili dal cesto delle offerte o dall’8×1000.
Marco Bressanini