ROMA – “Voglio subito chiarire una cosa: razionalizzare il sistema dei trasporti per incentivare quelli pubblici, investire il più possibile nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie per la riduzione dei consumi, responsabilizzare il sistema industriale e sanzionare i comportamenti scorretti con una stretta sui crimini ambientali, costruire un dialogo concreto a livello internazionale su temi che riguardano il mondo intero. Sono tutte misure di buon senso che il nostro governo non ha alcuna intenzione di adottare“. Esordisce così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la presentazione del P. A. N. D. A. (Piano Assoluto Nazionale per la Distruzione dell’Ambiente), un provvedimento organico che vedrà coinvolta gran parte dei ministeri dell’attuale governo per dare una risposta energica e definitiva al problema dell’ambiente, come rivendica lo stesso premier: “I cittadini vogliono risposte concrete sul cambiamento climatico, sull’inquinamento e sul futuro dei propri figli. Con questo piano il governo risolverà definitivamente la questione: sconfiggeremo l’ambiente una volta per tutte“.
Il P. A. N. D. A. è un progetto molto ambizioso, non soltanto per il numero dei soggetti coinvolti, ma proprio per la sua natura onnicomprensiva. Solo nel settore infrastrutture e trasporti, si va dall’allargamento delle autostrade fino a 24 corsie per senso di marcia, ai progetti faraonici come il ponte sullo Stretto di Messina costruito interamente con gusci di tartarughe marine, dal traforo della foresta del Canseglio, agli incentivi per chi guida sgommando ai semafori. In ambito energetico ci sarà un rilancio in grande stile della benzina, grazie al via libera alla vendita di una nuova speciale miscela al 40% di piombo e 25% di arsenico, arriva anche la stretta per le due ruote: si potrà andare in bicicletta solo all’interno della propria abitazione, inoltre non sarà più considerato reato sfasciare inverter di impianti fotovoltaici con la mazza da baseball. L’uso dell’energia elettrica sarà limitato esclusivamente alle esecuzioni capitali, a seguito di un ulteriore provvedimento che introdurrà la pena di morte per chi separa la plastica dal secco. Il governo ha voluto anche dare un segnale culturale, con l’istituzione della Festa Nazionale del Cemento, che verrà celebrata il 4 novembre.
Più in generale, già da questi pochi capitoli di un provvedimento – come detto – molto più corposo, si intravede un filo rosso coerente e sinergico: da un lato favorire la speculazione economica, finanziaria e edilizia, in modo da dirottare le risorse verso le soluzioni più inquinanti, dall’altra mettere i bastoni fra le ruote alla Natura, per fiaccarla durante l’attacco. Una azione a tenaglia che la Meloni sintetizza nello slogan “Più asfalto, più cemento, meno api” e che, promette la premier: “Metterà le cose a posto. Vedrete che fra qualche anno non sentiremo più parlare del problema dell’ambiente“
Gianni Zoccheddu