Roma – Un increscioso incidente diplomatico si è verificato questa mattina davanti a Montecitorio, quando un turista coreano si è imbattuto in un gruppo di deputati PD appena usciti da un incontro alla Camera.
Il gruppo Dem si era riunito per rafforzare lo spirito di gruppo e cercare di parlare con una sole voce per il resto della legislatura. I deputati stavano proprio uscendo da questo incontro organizzato per riaffermare il loro spirito unitario, quando hanno notato un anziano che si era perso e stava chiedendo indicazioni. Si sono precipitati ad aiutarlo, ma hanno iniziato a parlare contemporanemante dando almeno 10 indicazioni completamente diverse, ma tutte ugualmente inutili e assurde.
Il turista coreano, Mih Sŏn Peers, era sceso da un pullman turistico e il resto della comitiva non si era fermato ad aspettarlo. Doveva quindi raggiungere velocemente l’Aeroporto di Fiumicino, perché di lì a tre ore sarebbe partito il suo volo. La segretaria Elly Schlein aveva un appuntamento, secondo Libero, Il Giornale e La Verità con la sua armocromista, e aveva lasciato ai suoi deputati il compito di aiutare l’anziano in difficoltà.
Piero Fassino però aveva esordito in modo provocatorio: “Vuole prendere il volo di ritorno? Fondi una sua compagnia aerea, vediamo quanti passeggeri imbarca!” (lo stesso invito l’aveva rivolto nel 1984 all’imprenditore irlandese Tony Ryan, NdR).
Laura Boldrini invece si era raccomandata di chiamare un taxi: “Ma deve accertarsi che sia guidato da una tassista donna, se non vengono rispettate le quote rosa deve rifiutare la corsa”.
Matteo Orfini aveva provato a calcolare il percorso usando la Playstation che porta sempre con sé, ma proprio quando aveva trovato l’itinerario ottimale gli si erano esaurite le batterie.
Bruno Tabacci aveva offerto un’indicazione sempre valida: “Per non sbagliare si deve mantenere sempre al centro”.
Roberto Speranza invece aveva dispensato raccomandazioni sanitarie: “Si ricordi di indossare una mascherina FFP2 e di osservare una distanza di sicurezza di 2m dagli altri turisti”.
Debora Serracchiani, reduce dall’ennesima cadulta dal monopattino, aveva espresso perplessità sulla possibilità di decollare: “Mi risulta che una pista dell’Aeroporto di Fiumicino sia crollata come la diga del Vajont“.
Roberto Gualtieri, passato a salutare il gruppo parlamentare, era stato ancora più drastico: “Devo informarmi meglio con i miei collaboratori, ma non credo che a Roma ci sia un aeroporto”.
Nicola Zingaretti aveva infine chiosato con amarezza: “Mi vergogno di questo partito”.
Confuso da tutte queste voci dissonanti e sconclusionate, il turista aveva infine perso l’aereo. La cosa non avrebbe avuto ripercussioni, se l’anziano non fosse un prozio del Leader Supremo della Corea del Nord Kim Jong-un, mortalmente offeso per questo incidente.
Ad aggravare le cose è arrivato anche l’intervento di Luigi Di Maio. Nominato da pochi mesi Rappresentante speciale dell’UE per la regione del Golfo, l’ex capo politico del M5s ha rivendicato la sua giurisdizione anche su questo caso: “Mi sono documentato: esiste anche il Golfo di Corea”. Dopo la mediazione di Di Maio, sembra che Kim Jong-un abbia minacciato di radere al suolo l’Italia con i suoi nuovi missili balistici intercontinentali.
Andrea Michielotto