Genova – Caligola elesse il suo cavallo come senatore. E grazie a questo precedente storico, il governo italiano ha tratto forza per nominare Blodi-n°5, il pesce rosso di Giorgia Meloni, come nuovo direttore dell’Acquario di Genova.
“Certamente non si sentirà un pesce fuor d’acqua, eheh” ha dichiarato il Presidente del Consiglio prima di non rispondere alle domande dei giornalisti. Blodi si va ad inserire in una scia inverosimile di parenti e affetti designati in posizioni chiave.
Giorgia Meloni, nell’ultimo mese ha nominato il suo elettricista come direttore generale del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il suo vicino di casa come ambasciatore presso San Marino. Anche nel suo partito non sono rimasti con le mani in mano: di recente Ignazio La Russa ha fatto eleggere uno dei busti del duce che aveva in casa nel consiglio d’amministrazione dell’INPS, ancora convinto che sia stato Mussolini a inventarsi le pensioni.
Nomine un po’ bizzarre, che hanno destato l’attenzione dei media. In televisione, intervistato da Del Debbio, Daniele Capezzone ha spiegato la ratio di questa operazione: “Vi ricordate quando la Boldrini ha fatto assumere sua sorella come portaborse per poi mandandarla in pensione a 35 anni, a 10mila euro al mese? È colpa sua, prendetevela con lei e con i mali del comunismo, dai gulag alle foibe”.
Blondi-n°5, appena insediatosi nell’Acquario di Genova, ha fatto capire di che pasta è fatto: “Penso di avere tutte le carte in regola per dirigere questo luogo. Non sono certo il tipo che si perde in un bicchier d’acqua. Inoltre, chi come me può dire di saper lavorare bene con l’acqua alla gola? Non mi interessa cos’è successo nel passato, tenete pure l’acqua in bocca, ma sappiate che la mia non sarà una gestione all’acqua di rose. Piuttosto, questa è l’opportunità che abbiamo, tutti, per dimostrare che l’Acquario non farà un altro buco nell’acqua. Diranno che ho poca memoria… ma invece… penso dia vere tutte le carte in regola per dirigeer questo luogo. Non sono certo il tipo che si perde in un bicchier d’acqua…”
Andrea H. Sesta