Pugnochiuso (KO) – Un altro paterno insegnamento ci è arrivato oggi da Papa Francesco, che nella tradizionale Giornata della Devota Massaia Cattolica è tornato a parlare dell’educazione dei figli. Riportiamo integralmente il suo ispirato e commovente discorso.
“Una buona madre sa attendere e sa perdonare, dal profondo del cuore. Certo, sa anche correggere con fermezza: non è una madre debole, arrendevole, sentimentale. La madre che sa correggere senza farsi intenerire è la stessa che sa stirare senza risparmiarsi. Una volta ho sentito in una riunione di matrimonio una mamma dire: “Io alcune volte devo pestare un po’ i figli… ma mai a sangue per non sporcare il tappeto”. Le ho chiesto se usasse uno sfollagente o la saponetta nel calzino, e lei mi ha risposto che preferiva il mestolo di legno o il classico battipanni. Che bello! Anche nell’educare i figli non perdeva di vista il suo fondamentale ruolo femminile. Ma io so che purtroppo al giorno d’oggi a molte famiglie è sottratto il diritto di vivere secondo i propri valori: certe ideologie pretendono che un marito non gonfi la moglie che commetta il gravissimo peccato di bruciare il sugo o che i genitori non costringano i bambini ad andare a catechismo a calci nel coccige. Quindi il buon cristiano deve, oggi più che mai, ricordarsi del Vangelo, Matteo 10:16, ed essere prudente come un serpente: guardatevi dagli assistenti sociali! Guardatevi da maestre troppo zelanti! Non mandate i vostri figli a scuola con i lividi delle ciabattate in bella vista! Ricordatevi che i ceci lasciano visibili segni sotto le ginocchia! Neppure potrete contare sempre sul fondotinta per occultare le prove della vostra amorevole disciplina, o sui tatuaggi per coprire le cicatrici del cilicio. Si può, certo, iscrivere un figlio a karate o a rugby e attribuire tutte le ferite allo sport, ma il rischio è che il fanciullo diventi più forte di voi e vi ricambi l’affetto prima di capire quanto dipenda dai vostri soldi. Quindi il mio consiglio paterno è di optare per correzioni che non lascino segni visibili. Cosa ci ha insegnato la Santa Inquisizione, sempre sia lodata? Che si può impartire una dura lezione senza evidenze: si pensi alla lingua di capra, o alla tecnica della goccia. Oggi poi che abbiamo l’energia elettrica, i taser, le vasche di deprivazione sensoriale, il waterboarding e il rock cristiano, è necessario avvilire il fanciullo con un occhio nero o un labbro spaccato? Pertanto, figli miei, andate e diffondete la lezione, ma prudenza, prudenza, prudenza!”
Il Pontefice si è poi recato a Vaseli (NA), dove ha tenuto un discorso all’associazione PEDO (Preti e Educatori Di Oratorio), raccomandando di adottare ogni possibile accorgimento per continuare a rapportarsi ai pargoli in modo da non lasciarli avviliti, doloranti e vendicativi.